Sono stati sentiti più volte dai carabinieri, nella sede del comando provinciale di Catania, i familiari di Elena, la piccola di cinque anni di Mascalucia, il cui sequestro è stato denunciato ieri dalla mamma. Sono stati ascoltati i genitori, gli zii e alcuni dei nonni della piccola. Gli investigatori, coordinati dalla Procura distrettuale di Catania, hanno una ricostruzione maggiormente dettagliata dell’accaduto e un quadro più chiaro, anche se ancora non si sbilanciano su un’ipotesi privilegiata. Il padre della bambina in passato è stato denunciato per spaccio di sostanze stupefacenti e indagato anche per una rapina, reato, quest’ultimo, da cui è stato poi assolto per «non avere commesso il fatto». La coppia è giovane, poco più che ventenne, ha avuto dei dissidi personali, non apparentemente gravi, tanto che vivrebbero in case separate. La bambina era in auto con la madre a Piano di Tremestieri Etneo quando è scattato il sequestro. Ai militari dell’Arma della tenenza di Mascalucia, paese dove vive, la donna ha raccontato, disperata in lacrime, che stava rientrando a casa, dopo avere preso la figlia all’asilo, quando tre persone incappucciate e una armata di pistola hanno aperto la portiera della sua vettura prelevando e portando via Elena. Una ricostruzione che è stata più volte analizzata dagli investigatori per trovare elementi utili alle indagini. Di indagini in ambito familiare ha parlato anche il sindaco di Mascalucia, Enzo Magra. «Mi sono messo a disposizione dei carabinieri per aiutare le ricerche anche tramite la protezione civile, i volontari, ma - ha detto - mi è stato riferito che non si tratta di smarrimento o di fuga, ma di altro, probabilmente di dinamiche familiari».