Resta in carcere Martina Patti, la 23enne accusata dell’omicidio della figlia Elena, di 5 anni. Lo ha deciso il Gip di Catania Daniela Monaco Crea che ha convalidato il fermo della Procura ed emesso un’ordinanza di custodia cautelare per omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere. Intanto emergono i primi risultati dell'autopsia eseguita ieri (17 giugno) sulla bambina all'ospedale Cannizzaro di Catania. I colpi alla piccola Elena sono stati inferti con un’arma compatibile con un coltello da cucina, non ancora trovato, e sono stati più di undici. Uno solo è stato letale perché ha reciso i vasi dell’arteria succlavia. Ma la morte della bambina non è stata immediata. Da fonti della Procura si apprende che dall'autopsia sono arrivati pure dettagli che hanno chiarito meglio l’orario del delitto. La morte della bambina sarebbe avvenuta dopo più di un’ora dal pasto che la bimba aveva consumato a scuola intorno alle 13. Nel tardo pomeriggio i carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche (Sis) di Catania e del Ris di Parma eseguiranno un sopralluogo nella casa di Mascalucia di Martina Patti. Accertamenti saranno estesi anche a un perimetro più vasto del luogo dove è stato trovato il corpo della bambina, a circa seicento metri dall’abitazione, in una campagna abbandonata. Rilievi sono stati eseguiti nelle due zone da carabinieri con l’uso di un drone.