Indossava un cappellino di lana viola ed era avvolta in una coperta grigia quando, in braccio al papà, la piccola passeggera di Geo Barents ha attraversato la stretta scala di ferro che collegava la nave alla terraferma. La bambina ha soltanto 11 mesi e adesso si trova al palazzetto dello sport di Catania, insieme ai suoi genitori, in attesa di essere presa in carico da un ospedale che la curerà per restituirle il sorriso. La piccola è nata con il labbro leporino e ha difficoltà a deglutire: deve essere operata. I genitori sono andati via dal Togo per la crisi politica nel loro Paese e si sono trasferiti in Niger dove la situazione non era migliore. Così sono arrivati in Libia, dove è nata la bambina. Il padre ha 25 anni ed è un tecnico edile, ma ha lavorato come muratore per guadagnare qualcosa. I soldi messi da parte servivano per curare la bambina. In Africa, però, era impossibile farlo. «Siamo qui su questa nave perché non avevamo altra scelta. Volevamo curarla in Europa, ma non volevamo affrontare il mare. Ma davvero, credeteci, non c’era altra scelta - ha spiegato - Durante la traversata abbiamo avuto paura, è stato spaventoso. Ma avevamo fede e siamo una famiglia. Con l’aiuto di Dio tutto è possibile». Sono almeno quattro gli ospedali che si sono offerti finora di curare la bambina, aumentano di ora in ora, e sono diverse le onlus che hanno fatto richiesta per prenderla in carico. Come la ong Emergenza Sorrisi che si è messa a disposizione affinché la bambina possa essere presto operata. Si è resa disponibile anche per supportare l’organizzazione del suo trasferimento. Una piccola gara di solidarietà per regalare un futuro ed un sorriso alla piccola migrante.