Un’operazione antimafia contro 24 presunti appartenenti al clan dei Cursoti milanesi è stata eseguita la notte scorsa dalla polizia di Catania. L’inchiesta, coordinata dalla locale Direzione distrettuale antimafia, ipotizza, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, estorsione, traffico di cocaina e marijuana, porto e detenzione di armi da fuoco, spaccio di sostanze stupefacenti, danneggiamento commesso con l’uso di armi da fuoco e ricettazione.
«Le indagini condotte contro il gruppo mafioso catanese facente parte al clan dei Cursoti milanesi evidenziano, tra l’altro, il coinvolgimento dei presunti appartenenti nella gestione di piazze di spaccio a Catania, e in particolare nella zona limitrofa alla stazione ferroviaria centrale, dove venivano cedute cocaina e marijuana con introiti di circa 50.000 euro al mese», afferma Francesco Messina, direttore centrale anticrimine della polizia.
«La gestione mafiosa delle piazze di spaccio - sottolinea Messina - rappresenta una sorta di filo rosso che unisce gli interessi delle diverse compagini criminali mafiose, operanti in tutta Italia. Anche l’indagine odierna, come altre concluse negli ultimi anni sotto il coordinamento della Direzione centrale anticrimine della Polizia, dimostra che la gestione di questi mercati di stupefacenti consente di acquisire una provvista in nero poi utilizzata sia per i bisogni urgenti delle organizzazioni criminali sia per finanziare complessi canali internazionali di ripulitura del denaro provento delle vendite e di conseguente riciclaggio. Il contrasto sistemico a tali realtà criminali - ricorda Messina - costituisce dunque un obiettivo strategico della Direzione centrale anticrimine sull’intero territorio nazionale».
Gli indagati
C'è anche una donna tra gli indagati dell’operazione antimafia eseguita stamane. Venti sono stati rinchiusi in carcere; tre sono stati posti agli arresti domiciliari; uno è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
In carcere sono finiti Lorenzo Arcidiacono, di 36 anni; Giuseppe Agatino Ardizzone, di 29; Andrea D’Ambra, di 26; Massimiliano D’Ambra, di 37; Carmelo Distefano, di 52; Carmelo Fazio, di 62; Antonino Garozzo, di 3; Orazio Garufo, di 50;Natale Gurreri, di 47; Giuseppe Licciardello, di 24; Pietro Licciardello, di 53; Salvatore Manuel Monaco, di 26; Nicola Christian Parisi, di 44; Gabriele Giuseppe Piterà, di 40; Giuseppe Piterà, di 22; Gennaro Sautto, di 42; Filippo Scaglione, di 48; Luigi Scuderi, di 34; Fabio Setteducati, di 28; Carmelo Zappalà, di 56.
Agli arresti domiciliari sono stati posti Pasquale Pignataro, di 45 anni; Angelo Ragusa, di 40; Giuseppe Platania, di 37. Destinataria dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria è stataSanta Pitarà, di 50 anni.
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