Continua l’attività effusiva. Questa la comunicazione che arriva dall’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia dell’osservatorio catanese. In particolare, la colata di lava, già segnalata nei giorni scorsi sull’Etna alimentata dalla bocca che si trova a circa 2800 metri di altezza, è avanzata di alcune centinaia di metri nella Valle del Leone. La stessa bocca nei giorni precedenti aveva dato vita ad altre colate, più piccole, che si sono sovrapposte alla principale. Sul fronte sismico, circa dalle 16 di ieri si è registrato un graduale incremento del tremore vulcanico, che ha registrato dopo circa un’ora dei valori più alti. Valori confermati nelle ore successive, sino ad ora, con un’ampiezza del tremore che ha oscillato sempre tra valori medio alti: «Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico - si legge in una nota dell'Ingv (istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) - è localizzato nell'area compresa tra il cratere di Sud-Est ed il cratere Bocca Nuova, in un intervallo di profondità compreso tra 2000 e 2600m sopra il livello del mare. L'attività infrasonica, allo stato attuale, si mantiene su livelli bassi e risulta principalmente ascrivibile all'attività della Bocca Nuova. I segnali delle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non hanno mostrato variazioni di rilievo nelle ultime ore».