Catania

Lunedì 25 Novembre 2024

Giarre, denunciato l'avvelenamento di cinque cani

Giovanni Barbagallo con il suo «amico peloso»

Ad Altarello, una frazione di Giarre, in provincia di Catania, finora cinque cani sarebbero morti per avvelenamento dopo aver ingoiato nella zona di via Li Pira diversi bocconi avvelenati ritrovati tra l’erba dai residenti, che hanno presentato una denuncia alle forze dell’ordine. Vittime sono stati quattro cani randagi che da tempo avevano trovato rifugio nelle campagne di quell'area e un cane che era con la proprietaria. Un altro cane si troverebbe in gravi condizioni. A rendere nota la vicenda in seguito alle denunce di alcuni residenti, è il presidente del Consiglio comunale di Giarre Giovanni Barbagallo: «L’uccisione di ben cinque cani randagi attraverso l’uso di esche avvelenate - dice Barbagallo - desta in tutti noi profonda preoccupazione e angoscia. Come rappresentanti delle istituzioni è fondamentale fare il massimo per tutelare queste povere creature e contrastare il randagismo dilagante attraverso la messa in sicurezza e le adozioni. Bisogna inoltre sensibilizzare il più possibile tutti affinché i nostri amici a quattro zampe possano vivere una vita dignitosa e in equilibrio con il nostro mondo. Maltrattare e far morire tra atroci sofferenze un animale è un atto criminale, disumano e odioso, che merita di essere punito con il massimo della pena». Barbagallo si augura «che le forze dell’ordine riescano a fare piena luce sull'accaduto assicurando il responsabile o i responsabili alla giustizia. Fin d’ora posso assicurare che il Consiglio comunale, nell’eventualità di un processo, si costituirà parte civile. Atti di tale crudeltà non possono essere tollerati». Barbagallo è un amante degli animali e sul suo profilo Facebook scrive che «oggi è il giorno di Sant’Antonio Abate, protettore di tutti i nostri amici a quattro zampe». E invita chi legge a postare «una foto con il vostro amico/a peloso». Naturalmente lo fa anche lui a corredo del post, con una foto che riproponiamo anche noi.

leggi l'articolo completo