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Acireale, genitori davano lezioni di usura a una sedicenne: ecco i nomi dei 4 arrestati

Una vera e propria lezione di usura nel tentativo di tramandare l'illecita attività di famiglia, quella che è emersa dalle intercettazioni ambientali che hanno portato all'arresto nel Catanese di quattro persone. Stamani, su delega della Procura distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Catania, la polizia di Acireale ha dato esecuzione ad un'ordinanza cautelare di custodia in carcere, emessa dal gip, nei confronti di Rosario Fichera, Maria Concetta Torrisi, Caterina Fichera e Mario Patanè. I quattro sono gravemente indiziati dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di usura e abusivismo finanziario. Le indagini eseguite dal commissariato di polizia di Acireale sono partite a dicembre 2021 in seguito a informazioni apprese da personale della Polizia di Stato e  da alcune delle vittime degli usurai, ridotte allo stremo e non più nella possibilità di restituire quei soldi dati in prestito a tassi altissimi.

Un'attività molto ben organizzata che approfittava delle gravi difficoltà economiche di alcuni individui. Ai malcapitati veniva richiesto un tasso di interesse che cambiava in base ai tempi di "rientro" del debito. La percentuale di interesse per una settimana era del 33% circa, del 132% per un mese, del 1584% per un anno.

Una seconda modalità per accedere al rientro ed estinguere il debito, era quella di corrispondere oltre alla rata periodica degli interessi, un'altra rata di importo maggiore, fino a raggiungere la somma capitale avuta in prestito più il 10% per l'ultimo interesse dovuto.

Dall'operazione Arpagone che si è conclusa oggi, è emerso un meccanismo collaudato messo in atto da professionisti dell'usura che non mostravano alcuno scrupolo nell'esigere i pagamenti dei disperati debitori. Due intercettazioni, in particolare, sono il cardine di tutta l'indagine che si è avvalsa anche di immagini registrate da videocamere di videosorveglianza. Nella prima si sentono la signora Torrisi e sua figlia Caterina che viene erudita su come riscuotere alcuni incassi. Nella conversazione la donna fa riferimento a cifre e nominativi riportati su un calendario, considerato dagli inquirenti un vero e proprio scadenziario. La seconda intercettazione ambientale vede protagonisti nuovamente la figlia Caterina e i suoi genitori, intenti a dare una spiegazione ai dubbi della ragazza che si chiedeva come fosse possibile che certi debitori che avevano versato delle cifre enormi, anche tre-quattro volte i soldi ricevuti, non avessero ancora estinto il proprio debito. La conclusione che traggono i due genitori, delusi dalla figlia, è che essa continuando così non avrebbe potuto continuare l'attività familiare. Tra l'altro, i genitori di Rosario Fichera, oggi defunti, nel 2013 furono tratti in arresto nell'ambito dell'operazione di polizia denominata "Affari di famiglia" in quanto responsabili di associazione per delinquere finalizzata all'usura. Dalle indagini è emerso inoltre che Rosario Fichera percepirebbe indebitamente anche il reddito di cittadinanza.

Quest'ultimo, insieme alla moglie Maria Concetta Torrisi, destinatari della misura cautelare, sono stati condotti presso la Casa Circondariale di piazza Lanza di Catania.  Caterina Fichera è adesso agli arresti domiciliari. Mario Patané, invece, ha ricevuto il provvedimento restrittivo della custodia in carcere presso la Casa Circondariale, dove lo stesso si trova attualmente recluso per pregresse e distinte vicende.

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