Altre due persone, oltre a Giovanni Pasqualino Di Benedetto, 27 anni, sono state fermate a Catania dalla polizia di Stato per ordine della Procura della Repubblica etnea nell’ambito delle indagini sulla sparatoria avvenuta il 30 luglio scorso nel rione di Nesima, in via Cantone, in cui rimasero ferite due persone, un italiano, L.C., tutt’ora ricoverato in ospedale, ed un albanese, I.K. quest’ultimo deceduto il 3 luglio scorso. Sono Antonino Castelli, di 33 anni, e Pasqualino Ranno, di 29, anch’essi gravemente indiziati dei reati di omicidio, tentativo di omicidio porto e di illegale detenzione di armi.
Lo rende noto la Procura etnea, secondo cui Di Benedetto sarebbe l’autore dell’omicidio e del tentativo di omicidio, in concorso con Castelli e Ranno. Dopo la sparatoria sia Di Benedetto che gli altri due si erano resi irreperibili. Di Benedetto è stato fermato l’1 luglio; Castelli e Ranno sono stati fermati rispettivamente il 3 e luglio. Per tutti e tre il Gip ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere.
Le indagini, alle quali un cospicuo apporto è stato fornito dalle dichiarazioni rese da persone abitanti nella zona e dalle immagini estrapolate dai sistemi di video sorveglianza della zona, sono tuttora in corso non solo per meglio accertare la dinamica dei fatti ma anche per meglio chiarire le motivazioni, secondo la Procura etnea «verosimilmente riconducibili a contesti illeciti».
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