Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Nove gli arrestati dell'operazione antirapine di Catania: quattro i colpi commessi, uno a Campobello di Licata

Sono nove le persone arrestate stamane dalla polizia di Stato di Catania, che ha così disarticolato una banda dedita alla commissione di rapine a Catania, nella sua provincia, e non solo, durante un’operazione denominata «Catena spezzata». Sette dei destinatari sono stati rinchiusi in carcere, due sono stati posti ai domiciliari. L’operazione è stata illustrata durante una conferenza stampa alla quale ha preso parte il questore Giuseppe Bellassai. I reati contestati a vario titolo sono associazione a delinquere finalizzata alla commissione di vari reati contro il patrimonio, in particolare quelli di rapina, estorsione e furto, nonché traffico di stupefacenti e detenzione di armi.

Le persone arrestate sono: Antonino Patanè, di 63 anni, ritenuto dagli investigatori affiliato al clan Laudani; Mario Cavallaro e Sebastiano Caudullo, entrambi di 49 anni; Alfio Paradiso, di 61 anni; Angelo Zinna, di 31 anni; Cristian Sorbera, di 36 anni; Sebastiano Cosentino, di 27 anni; Orazio Bellissima, di 65 anni; Maurizio Pappalardo, di 55 anni. Bellissima e Caudullo vanno ai domiciliari, gli altri sette in carcere.

Le indagini sono durate dall’ottobre del 2022 al dicembre del 2023 ed hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti e in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle Difese, elementi che dimostrerebbero la sussistenza di una associazione a delinquere semplice, caratterizzata da una struttura organizzata e da un progetto delittuoso indeterminato nel tempo e volto a commettere reati contro il patrimonio. Gli investigatori hanno fatto luce su 4 rapine compiute a Catania, nel territorio acese, a Belpasso ed a Campobello di Licata ed altri reati tra cui una estorsione con il cosiddetto «cavallo di ritorno». L’avvio alle indagini è stato dato da una rapina a mano armata commessa in un ufficio postale di Catania il 12 ottobre del 2022. Tre gli autori del colpo, uno dei quali subito identificato grazie alle immagini delle telecamere della videosorveglianza: si tratta di Mario Cavallaro. I successivi approfondimenti investigativi hanno poi permesso da un lato di identificare i due complici del colpo all'ufficio postale e dall'altro di comprendere come non si trattasse di un episodio isolato, ma si collocasse nell’ambito di un più ampio e articolato programma delittuoso, come lo chiama la polizia, che ha avuto modo di scoprire che la rapina facesse capo a una organizzazione stabile, strutturata in modo piramidale, al cui interno ha svolto un ruolo di vertice Antonino Patanè, coadiuvato dallo stesso Mario Cavallaro e da Sebastiano Cosentino.

L’organizzazione, come emerso a seguito delle indagini, disponeva di armi, di autovetture provento di furto, impiegate per l’attuazione delle rapine e di basi logistiche per gli incontri tra i sodali e per la pianificazione di altre attività illecite. È emersa , altresì, una connotazione particolarmente violenta nella fase esecutiva delle rapine. Il 22 dicembre dell'anno scorso furono arrestati in flagranza, da parte della squadra mobile, Mario Cavallaro, Antonio Impellizzeri e Domenico Giuffrida per i reati di tentata rapina, possesso di armi comuni da sparo e ricettazione. In quel caso le indagini permisero di ricostruire l’intera fase preparatoria della rapina e di attribuire a ciascuno dei soggetti un preciso ruolo: quello di ideatori ed esecutori a Mario Cavallaro e Patanè, coadiuvati da Alfio Paradiso, e quello di basisti a Maurizio Pappalardo e Orazio Bellissima, che, nella qualità di lavoratori presso la ditta dove si sarebbe dovuta compiere la rapina, avevano fornito ai sodali ogni informazione necessaria ed indispensabili per compiere il delitto, come solo poteva fare chi lavorava all’interno della sede della ditta.

Tra gli illeciti riscontrati vi è stato anche lo spaccio al minuto di marijuana. Nel corso delle indagini ne sono stati sequestrati 400 grammi circa.

 

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia