Carabinieri del comando provinciale di Catania, col supporto di reparti specializzati, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del capoluogo etneo per 14 persone indagate, a vario titolo, per associazione finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Sono oltre cento i militari impegnati nell’operazione Fossa dei leoni II tra le province di Catania, Palermo, Cosenza ed Enna. L’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia etnea e condotta dai carabinieri della compagnia Fontanarossa, ha consentito di smantellare una fiorente piazza di spaccio situata lungo viale Grimaldi, nel quartiere Librino di Catania, conosciuta appunto come Fossa dei leoni, per la sua struttura morfologica, e storicamente riconducibile al clan Cappello. Molte le contromisure utilizzate dai pusher per non essere sorpresi dalle forze dell’ordine mentre garantivano il costante approvvigionamento di crack, cocaina e marijuana ai numerosi acquirenti. Oltre infatti a suddividere le quotidiane attività di spaccio in turni, con filtraggio dei clienti, sia gli spacciatori che le vedette usavano tra di loro un linguaggio criptico, un codice segreto che serviva loro a indicare gli stupefacenti: camicie per la cocaina, crackers per il crack e giubbotto per la marijuana. Utilizzavano anche delle difese passive nel luogo dello smercio di droga: una palazzina protetta da un portone abusivo, in ferro battuto e apribile solo dall’interno. Durante le attività investigative i carabinieri hanno eseguito complessivamente 26 arresti in flagranza di reato, sequestrato circa 67 kg di droga, in prevalenza marijuana, due pistole, un fucile e cartucce di vario calibro. L’indagine condotta dall’ottobre 2019 al marzo 2020, prende il nome dalla piazza di spaccio di viale Grimaldi 10, storicamente riconducibile al clan «Cappello» e già colpita, nel luglio del 2019, dall’esecuzione di 26 ordinanze applicative di misure di custodia cautelare in carcere. Secondo quanto emerso dalle indagini la piazza di spaccio, suddivisa su due turni, uno dalle 9 alle 18 e l’altro 18 alle 22, garantiva agli acquirenti l’acquisto di crack, cocaina e marijuana. Gli arrestati, secondo l’accusa, avrebbero avuto una particolare attenzione alle modalità di rifornimento della piazza di spaccio. Le dosi di cocaina e crack, per via delle ridotte dimensioni, erano custodite in abitazioni di alcuni degli appartenenti al sodalizio o, in alternativa, occultate nelle aiuole del piazzale antistante, in cavità ricavate tra i rifiuti e le macerie. La marijuana sarebbe stata occultata nell’abitazione di uno degli indagati, privo di precedenti penali, che si sarebbe occupato anche del confezionamento dello stupefacente in singole dosi. Questo modo di agire avrebbe garantito l’operatività pressoché ininterrotta della piazza di spaccio, riducendo al massimo le possibili conseguenze derivanti dall’intervento delle Forze dell’Ordine. Un vero e proprio sistema di regole ed espedienti che, secondo quanto è emerso dalle indagini, sarebbe stato messo studiato dal presunto capo e promotore Angelo Condorelli. Nel corso dell’attività i Carabinieri hanno eseguito complessivamente 26 arresti in flagranza di reato, denunciato due persone in stato di libertà e sottratto al circuito del traffico di sostanze stupefacenti 66,620 kg di marijuana, 61 gr di crack e 57 gr di cocaina. Sono stati, inoltre, sequestrati: due pistole, un fucile, trentuno cartucce di vario calibro, un sistema di videosorveglianza, uno smartphone munito di scheda telefonica, un «pizzino» recante date e numeri attinenti all’approvvigionamento della sostanza stupefacente e 2.810 euro, ritenuti provento dell’attività illecita.
I nomi degli arrestati
Tra i destinatari del provvedimento tratti in arresto ci sono: Giuseppe Amoruso, di 29 anni, Orazio Drago, di 53, Giuseppe Daniele Fabiano, di 34, Lucio Lombardo, di 33, Daniele Rossello, di 30, Roberto Santapaola, di 43, e Nunzio Tomaselli, di 32. L’ordinanza è stata notificata in carcere, perché già detenuti, a: Angelo Condorelli, di 33 anni, Francesco Condorelli, di 38, Salvatore Cristaudo, di 34, e Alessandro Rossello, di 26.