L'ufficiale della guardia di finanza di Acireale morto a Rimini, i colleghi: «Uomo brillante e di grande valore»
La provincia di Catania è sotto choc per la morte del tenente colonnello della guardia di finanza Roberto Russo, che ha perso la vita in mare, mentre faceva kitesurf a Rimini. Era di Acireale, aveva 40 anni ed era arrivato in forza al comando provinciale di Rimini nel 2020, era al comando del Nucleo di polizia economico finanziaria. La tragedia ha profondamente colpito i colleghi e gli amici di una vita. In queste ore sono tantissimi i messaggi di cordoglio per Russo: ancora una volta i social diventano uno spazio per la condivisione del dolore e dei ricordi. «Nella mia mente ripercorro le giornate al mare, la spensieratezza - scrive Giovanni, un amico di infanzia -. Caro Roberto, non volevo salutarti così, avrei voluto abbracciarti almeno un'ultima volta». Daniele aggiunge: «Addio mio caro amico, riposa in pace, non ti dimenticheremo mai». Tra i messaggi c'è anche quello dell'Usif, l'Unione sindacale dei finanzieri: «Purtroppo è giunta la triste notizia della prematura scomparsa del tenente colonnello Roberto Russo. Alla famiglia, agli amici e colleghi, Usif porge il più profondo cordoglio. Roberto, porteremo sempre con noi il tuo ricordo. Abbiamo avuto l'opportunità di conoscere una persona straordinaria». E ancora: «Persona seria e preparata, determinate per importanti operazioni - lo ha ricordato il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, colonnello Alessandro Coscarelli -. Col suo lavoro e la sua professionalità ha dato lustro al corpo tanto che per una delle indagini più importanti che ha svolto, quella di Free Credit, è stato premiato alla presenza del comandante generale della Guardia di Finanza e del ministro dell’Economia. Punto di riferimento dei magistrati, era destinato a una brillante carriera nelle Fiamme Gialle dove avrebbe ricoperto posizioni di vertice. Era una persona dai mille interessi e, uno degli sport che più amava, lo ha tradito. Penso di aver perso non solo il mio braccio destro perché, con lui, avevamo un rapporto non solo gerarchico ma di profonda stima tanto che lo ritenevo una persona molto vicina con cui relazionarmi». «Roberto Russo era un ufficiale brillante e di indiscusso valore. Era anche uno stimatissimo autore di numerosi articoli per il Centauro la nostra rivista», scrivono dall'Asaps.