I giovani dell’Istituto Tecnico Aeronautico Ferrarin di Catania hanno accolto monsignore Luigi Renna, arcivescovo metropolita della città etnea, in visita nella scuola per dialogare con gli studenti. Quasi 600 alunni e le relative famiglie hanno potuto sentire, in presenza e da remoto, i messaggi di pace e speranza rivolti alla comunità studentesca.
Una formazione d’eccellenza che punta alle massime competenze didattiche ed umane, come ha sottolineato Renna osservando la partecipazione dei numerosi ragazzi e ragazze del Ferrarin. «La divisa che indossate è un modo per vivere profondamente il servizio al quale siete chiamati - ha detto -, vi rende riconoscibili a chi ha bisogno di voi. Dietro ogni divisa c’è un cuore, dietro l’uniforme fiorisce l’unicità ed originalità di ogni essere umano. Ammiro questa scuola che vi abilita e vi forma al rigore e al futuro: volare richiede saldezza di nervi, controllo di sé, affidabilità. Qualità che vi rendono al servizio degli altri».
Una visita che giunge in un momento travagliato per il Ferrarin, in questi giorni al centro di una questione legata a un possibile accorpamento con un'altra scuola della città. Tante le domande degli studenti che hanno veicolato il dibattito su valori e ideali, sulle prossime sfide tecnologiche e sulla forza degli esempi di vita.
«Se fai bene il prete, la preside, il professore e qualunque altro mestiere, di conseguenza sei antimafia. - ha sottolineato monsignor Renna - il vivere autentico e umano è automaticamente antimafia. Ce lo ha insegnato Don Pino Puglisi, del quale ricorrono proprio quest’anno i 30 anni dalla morte».
«Passione, vita, amicizia, coraggio. Quest’oggi abbiamo parlato di temi importanti - ha aggiunto la dirigente scolastica, Patrizia Pittalà - con una comunicazione vera, di una cristianità che non è etichetta ma adesione ad un progetto di vita vicina all’umanità e realmente attenta all’altro, chiave di un dialogo costruttivo. A scuola tutti insieme portiamo avanti un messaggio di pace, tolleranza e inclusione. I nostri valori ci rendono forti anche davanti alle avversità e, permettetemi di concludere come uso fare al termine di ogni nostro incontro: nel cammino della vita siate il nostro orgoglio, ovunque vi troviate, in qualunque circostanza».
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