
Ha chiesto scusa e poi è stato allontanato dalla società, il diciottenne che la settimana scorsa ha picchiato un arbitro, Gabriele Garufi di 17 anni, su un campo di calcio di Mascalucia, al termine di una partita del campionato Juniores tra Mascalucia San Pio X e Gravina. Il diciassettenne è stato trasportato in ospedale, con problemi ad un rene.
La squadra ospite perdeva per 2 a 0 e sarebbe stato un rigore nel finale a scatenare l’aggressione da parte del giovane tesserato del Gravina che, secondo la ricostruzione di chi era presente, sarebbe avvenuta poco prima dell’ingresso negli spogliatoi.
Il ragazzo è stato allontanato dalla sua società che, attraverso il presidente Luca Taormina, ha indotto il giovane a scusarsi. «Bisogna aiutare questi ragazzi e non pensare solo a condannarli. È un gesto isolato che va sanzionato, ma dobbiamo interrogarci tutti sul perché un ragazzino possa compiere certi gesti. Il nostro ruolo è anche quello di togliere i ragazzi dalla strada, quando avvengono questi episodi è un fallimento per tutti noi», dice il presidente Taormina che con la sua società da sei anni è impegnato in progetti di inclusione, come quello di far partecipare alla scuola calcio e agli allenamenti ragazzini affidati in comunità di recupero. Non è stata una partita violenta, tutto è avvenuto a fine match e noi non possiamo che dissociarci dal gesto. Abbiamo cercato di proteggere l’arbitro chiamando i soccorsi e abbiamo cercato tutti di trattenere il ragazzo perché non avvenisse il peggio» dicono Giovanni Spina e Antonio Messina, rispettivamente direttore generale e presidente del Mascalucia Pio X.
«È un episodio vergognoso e indegno, la lega nazionale dilettanti Sicilia è vicina al giovane arbitro malmenato al termine della partita. Come comitato siamo impegnati a 360 gradi nel contrasto a questi episodi di violenza che non devono e possono appartenere al mondo dello sport. Ringrazio il movimento arbitrale e sono vicino agli arbitri», dice il presidente della lega nazionale dilettanti Sicilia, Sandro Morgana. «Il nostro comitato regionale - aggiunge Morgana - da anni si batte per fronteggiare il fenomeno della violenza sui campi».
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