Riecco l’Etna. Esplosione con il lancio di prodotti piroclastici lungo i versanti del cratere e una modesta emissione di cenere rapidamente dispersa dai venti in quota. A comunicarlo l’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Le immagini della rete di videosorveglianza hanno evidenziato l’inizio dell’attività, con «esplosione impulsiva», alle ore 2.17 dal cratere di sud-est.
L’ampiezza media del tremore vulcanico non ha mostrato nessuna variazione significativa e permane sul livello medio con una lieve tendenza all’incremento. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico risulta costantemente localizzato nell’area del Cratere di Sud-Est ad un’elevazione di circa 2800 m sul livello del mare. Per quanto riguarda le deformazioni del suolo non si segnalano variazioni significative.
L’esplosione arriva a meno di due giorni di distanza dall’emissione «impulsiva» di cenere dal cratere Bocca Nuova, che il 21 dicembre ha generato una modesta nube diluita, di colore grigio-chiaro, in direzione sud, rapidamente dispersa dai venti in quota e osservata sull’Etna dall’Ingv di Catania. L’emissione di cenere, cominciata alle 15.13 di giovedì, si è esaurita dopo circa sette minuti dopo. Alle 15.08 l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, aveva registrato anche una rapida successione di eventi sismici di origine vulcanica, presumibilmente ibridi, localizzati all’interno dell’Etna con epicentro nell’area del cratere Bocca Nuova. Lo sciame, composto da numerosi eventi, si era concluso alle ore 15.17. Successivamente erano stati rilevati sporadici eventi di ampiezza modesta.
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