Catania

Lunedì 25 Novembre 2024

Aci Castello, uccide la zia per l'eredità alimentandola con cibo proibito

Avrebbe provocato la morte di una prozia di 80 anni, Maria Basso, facendole ingerire del cibo che la donna non avrebbe dovuto mangiare dovendosi alimentare solo di omogeneizzati, facendo ricondurre il decesso a cause naturali per potere beneficiare dell’eredità. È l’accusa contestata dalla Procura di Catania a una pronipote della vittima, che è stata arrestata da carabinieri della stazione di Aci Castello con il supporto di militari dell’Arma della compagnia di Acireale e di Asiago (Vicenza). La donna è stata posta ai domiciliari, con l’uso del braccialetto elettronico, accusata di circonvenzione di incapace e omicidio aggravato. Secondo le indagini, l'anziana nella cassaforte avrebbe avuto un tesoretto di mezzo milione, frutto di dei risparmi di una vita. La donna, figlia di un imprenditore edile che aveva a lungo lavorato all'estero, era stata assunta al ministero degli Esteri e aveva lavorato a Teheran, in Iran, da dove era fuggita dopo la rivoluzione khomeinista.

Il giallo degli spaghetti

La vittima, che non era autosufficiente, è morta, il 16 dicembre 2022, in una casa di cura di Aci Castello, in provincia di Catania, dove l’anziana risiedeva da circa quindici giorni. Il decesso, ricostruisce la Procura di Catania, sarebbe da collegare «all’ingestione avvenuta cinque giorni prima di cibi solidi, per lei fortemente dannosi a causa delle patologie da cui era affetta, che le consentivano di nutrirsi solo attraverso cibi omogeneizzati». Sembrerebbe che abbia ingerito spaghetti. Le indagini dei carabinieri, secondo l’accusa, avrebbero permesso di «fare luce sull’articolato disegno criminoso tessuto dall’indagata, che avrebbe causato la morte dell’anziana, ritenuta in un primo momento riconducibile a cause naturali, al fine di potere beneficiare della relativa eredità».

Il testamento in favore della nipote

Il progetto criminale della pronipote, ricostruisce la Procura di Catania, sarebbe stato «portato avanti facendo dapprima sottoscrivere all’anziana una procura generale anche per il compimento di atti di straordinaria amministrazione in proprio favore». E proseguito, poi, il 9 dicembre del 2022, «facendo sottoscrivere un testamento pubblico con cui, revocata ogni precedente disposizione, la istituiva quale unica erede universale». Un atto, contesta la Procura, firmato due giorni prima del «triste epilogo, allorquando, contravvenendo alle prescrizioni mediche, avrebbe portato fuori a pranzo l’anziana, facendole mangiare cibi solidi, a seguito della cui ingestione l’anziana sarebbe poi deceduta dopo giorni di sofferenze». L’indagata è stata rintracciata e arrestata dai carabinieri nella sua abitazione ieri pomeriggio (21 febbraio), dove è stata posta ai domiciliari con l’obbligo dell’uso di un braccialetto elettronico.

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