Sei giovani, accusati di fare parte di una baby-gang dedita a violente aggressioni all’interno di discoteche, a Catania, sono stati arrestati dalla polizia nell'operazione denominata Disco-gang. Le indagini della squadra mobile della questura, coordinate dalla procura, hanno permesso di ricostruire la dinamica dei pestaggi, effettuati ai danni di persone prese di mira per futili motivi e senza un’apparente ragione, in occasione di serate della movida nel capoluogo etneo. Secondo la ricostruzione della procura di Catania, il branco avrebbe agito utilizzando la medesima tecnica e cioè quella di ingenerare una discussione con la persona individuata come bersaglio per poi aggredirla con estrema violenza. Una delle aggressioni al centro dell’inchiesta è quella commessa da un gruppo di giovani, fra i quali un minorenne, che ha aggredito altri ragazzi colpendoli con calci, schiaffi, pugni e anche usando un casco. Le vittime hanno riportato lesioni giudicate guaribili da 5 ai 30 giorni. L’analisi dei comportamenti tenuti dagli indagati nella commissione dei reati contestati e il fatto che alcuni di loro abbiano precedenti penali e di polizia, secondo la tesi dell’accusa, hanno «avvalorato la loro pericolosità sociale, tale da giustificare l’emissione da parte del questore di Daspo Willy», che per tre anni vieta loro di accedere e stazionare nelle immediate vicinanze e negli spazi davanti alle discoteche e locali di pubblico intrattenimento. Trattandosi di persone destinatarie di misura cautelare, dopo le norme introdotte con il cosiddetto decreto Caivano, il Daspo Willy nei loro confronti è stato esteso a tutte le discoteche e ai locali di pubblico intrattenimento dell’intera provincia di Catania. La violazione della misura costituisce un reato che prevede la reclusione da 1 a 3 anni e la multa da 10.000 a 24.000 euro.