Due anfore antiche ritrovate in una casa privata ad Acicastello fra le operazioni descritte dai carabinieri in un confronto europeo
Viene citato il ritrovamento di due anfore da trasporto biansate acrome rinvenute in un’abitazione privata ad Acicastello (nella foto) fra le operazioni citate dal comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, il quale ha partecipato in rappresentanza dell’Italia, in virtù della sua peculiare specialità, all’ottava edizione dell’operazione internazionale Pandora, che rientra nella priorità dell’organised property crime di Empact (European multidisciplinary platform against criminal threats), la piattaforma multidisciplinare europea istituita dal Consiglio dell’Unione europea a contrasto delle principali forme di criminalità internazionale ed è finalizzata a impedire il commercio dei beni culturali di provenienza illecita. La prima fase operativa si è focalizzata sul pattugliamento digitale delle piattaforme di e–commerce, il corpo di polizia dei Paesi Bassi (Politie) ha organizzato nella capitale olandese, con il supporto di Interpol ed Europol, un cyberpatrol al quale hanno partecipato i rappresentanti di 16 Paesi europei e numerosi esperti del settore. Nel corso dell’attività di monitoraggio è stato fondamentale il sostegno offerto dalla Banca dati dei beni culturali illecitamente sottrattii, gestita dai carabinieri Tpc. Le attività hanno permesso di effettuare un esteso controllo del web (siti di esercizi commerciali antiquariali e di case d’asta, pagine web di commercio elettronico specialistico e generico, piattaforme socia media) finalizzato all’individuazione di beni culturali di sospetta provenienza, da rendere materia di approfondimento durante la fase operativa dell’operazione. Nel corso della successiva fase operativa, svolta simultaneamente in 25 Paesi europei, con il supporto di Interpol 1 ed Europol 2 è stato dato il massimo impulso alla tutela del patrimonio culturale effettuando mirate attività di controllo e prevenzione. Il comando carabinieri Tpc, con il supporto dei comandi territoriali, ha effettuato 269 controlli ad aree d’interesse archeologico, monumentale e sottomarine, verificato 91 esercizi antiquariali, case d’asta, gallerie d’arte, restauratori e trasportatori, denunciato 16 persone in stato di libertà; sequestrato 2.536 beni culturali per un valore complessivo di 308 mila euro.