Due distinte consorterie criminali avrebbero usato collaudati e consolidati stratagemmi finalizzati ad importare sul territorio nazionale ed esportazione verso l’isola di Malta sostanze stupefacenti e psicotrope nonché alla vendita al dettaglio nelle locali piazze di spaccio. È quanto emerso dall’operazione, denominata Loco, durante la quale la guardia di finanza di Catania ha notificato nelle provincia etnea ed in quelle di Oristano ed Udine due ordinanze cautelari personali e reali nei confronti di nove persone ritenute responsabili, a vario titolo e in concorso con altri 12 indagati, dei reati di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante della transnazionalità. Sequestrati inoltre beni e disponibilità finanziarie per quasi mezzi milione di euro. Le investigazioni traggono origine dallo sviluppo di talune risultanze emerse nell’ambito di un altro procedimento coordinato da questo Ufficio e condotto dal predetto reparto.
Nel dettaglio, un primo sodalizio, composto da Rocco Ferrara, di 46 anni, Pasqualino Ranno, di 30, Massimo Raffaele Serra, di 40, Giuseppe Giuseppe C.M. Siscaro, di 40 e Antonino Gianluca Stuppia, di 39, sarebbe stato operativo nell’hinterland etneo e nella provincia di Siracusa, ma con propaggini transnazionali, occupandosi direttamente dell’approvvigionamento, anche mediante importazione dalla Spagna di cocaina, hashish e marijuana, effettuandone i relativi trasporti sia verso l’Italia che verso Malta. Siscaro e Stuppia sarebbero stati i promotori e gli organizzatori del gruppo. Il primo avrebbe gestito le trattative con i fornitori, che avvenivano prevalentemente in Spagna, provvedendo alla spedizione del narcotico in Italia e Malta, curandone successivamente la vendita e la ripartizione dei profitti. Il secondo, sebbene detenuto, avrebbe coordinato l’operato di Ranno e Serra i quali, sotto le sue direttive, avrebbero partecipato agli incontri con Siscaro, recandosi anche in Spagna per contrattare con i fornitori. Serra avrebbe, inoltre, provveduto allo stoccaggio e alla spedizione dello stupefacente, curandone poi la vendita al dettaglio e trasportando il ricavato a Catania e in Spagna. Ranno e Ferrara avrebbero, infine, fornito il denaro necessario per l’acquisto delle partite di droga.
In tale contesto sarebbero emersi rapporti d’affari del sodalizio anche con Salvuccio Lombardo Junior, condannato perché vicino al clan Cappello- Bonaccorsi», che sarebbe risultato uno degli investitori in relazione ad alcuni carichi di marijuana.
Il secondo gruppo criminale, composto Ranno, Leanza, Scalia e Musarra, avrebbe sfruttato la capacità del primo sodalizio di movimentare importanti quantitativi di stupefacente per occuparsi della gestione della vendita al dettaglio del narcotico nelle locali piazze di spaccio della provincia etnea e aretusea.
Nel corso delle indagini sono stati effettuati in più fasi diversi sequestri di sostanza stupefacente per una quantità complessiva di circa 18 Kg di cocaina, 41 chili di hashish e 50 di marijuana che hanno portato all’arresto in flagranza di otto persone. Il Gip ha disposto l’applicazione delle misuri cautelari personali nella forma della custodia cautelare in carcere nei confronti dei nove indagati e disposto il sequestro nei confronti di Ferrara Serra, Siscaro Stuppia e altri indagati di beni mobili e immobili, disponibilità finanziarie fino alla concorrenza della somma di 485.000 euro, corrispondente al profitto derivante dal traffico di sostanze stupefacenti.
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