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Lavoro nero e non tracciabilità di carni e prodotti ittici, sanzioni ad un ristorante di Catania

Sanzioni per oltre 63mila euro sono state comminate a Catania al titolare di un ristorante della zona del porticciolo di Ognina specializzato in cibo orientale durante un controllo effettuato da una task force composta da polizia di Stato, corpo forestale della Regione Siciliana, polizia locale, dello Spresal, Asp e Ispettorato del Lavoro. Cinque i lavoratori in nero.

Il controllo ha anche portato al sequestro da parte di personale dell’Asp di circa 200 chilogrammi di carni di vario genere e di prodotti ittici freschi e congelati dei quali non è stata dimostrata alcuna tracciabilità e in non perfette condizioni di conservazione e gestione. Alcuni erano anche scaduti.

Durante il controllo sono anche state riscontrate diverse violazioni in merito alla sicurezza sui luoghi di lavoro, all’igiene, alla genuinità degli alimenti e degli spazi destinati alla loro conservazione.

Il servizio ha permesso agli agenti della Questura di controllare 42 persone tra titolari e dipendenti. Quaranta di questi ultimi erano stranieri stranieri, risultati regolari in Italia.
Sanzioni per solo 38 mila euro sono state comminate dal personale dello Spresal perché ha riscontrato la presenza di un unico spogliatoio e di un unico bagno per i lavoratori e non una distinzione di tali ambienti in base al sesso. Le porte a vetri inoltre non erano in alcun modo segnalate e le porte di emergenza e gli idranti non erano adeguatamente fruibili.

Qualora il titolare dovesse ottemperare e sanare quanto a lui contestato nei termini indicati, gli importi verrebbero ridotti ad un quarto. Agenti della polizia locale hanno accertato la mancanza dei requisiti professionali di un dipendente, la mancata esposizione della tabella alcolemica, la modifica apportata al locale e non prevista nella Scia Sanitaria per un un arbitrario ampliamento dell’area di somministrazione.

Il personale dell’Asp ha accertato la mancanza di pulizia ordinaria nel laboratorio di cucina. Il personale del corpo forestale della Regione Siciliana ha sequestrato amministrativamente 260 chilogrammi di prodotti ortofrutticoli per mancanza di tracciabilità e rilevato la mancata indicazione degli allergeni nel menù proposto alla clientela.

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