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Gli "angeli del fuoco": in Sicilia i pompieri del cielo, pronti a salvare vite anche di notte LO SPECIALE

Sono angeli del fuoco e si spingono dove gli altri non riescono ad arrivare: sono i membri dei nuclei speciali dei Vigili del Fuoco che operano dall’alto. In Italia, sono solo 15 i reparti dedicati al soccorso aereo, uno di questi ha sede in Sicilia, nella zona aeroportuale di Catania, ed è un fiore all’occhiello del sistema di emergenza-urgenza.

Spesso si pensa ai vigili del fuoco come eroi che affrontano soltanto le fiamme, mentre il reparto volo Sicilia,  specializzato in interventi di soccorso aereo, entra in azione nelle situazioni più disparate: dalle zone impervie colpite da terremoti o alluvioni, agli incidenti stradali in luoghi difficilmente raggiungibili, fino alla ricerca di persone disperse. Questi professionisti del cielo rappresentano una risorsa fondamentale, in grado di garantire interventi dove nessun altro riesce ad arrivare.

Un lavoro di squadra per superare i limiti

Quando entrano in azione gli "angeli del fuoco", insomma, nulla può dirsi facile. Ogni membro dell’equipaggio, dai piloti ai tecnici di bordo, è chiamato a operare in perfetta sintonia, senza trascurare il minimo dettaglio. La rapidità di intervento è essenziale.

"Al Reparto Volo di Catania lavorano circa 40 persone - racconta ancora il responsabile del Nucleo Claudio Miano - tra piloti, tecnici di bordo e soccorritori". La squadra opera su tutta la Sicilia e su parte della Calabria, con interventi coordinati dalla sala operativa unica di Roma, su segnalazione dei comandi locali.

Ma come si preparano a intervenire? Il capo equipaggio e il team valutano le condizioni meteo e la natura della missione. Può trattarsi di un soccorso a persona, un incendio, una ricerca, o un’operazione in territori montani o marittimi. Ogni dettaglio è cruciale per garantire un intervento rapido e sicuro. Equipaggiano l'elicottero, e poi si parte, in meno di mezz'ora.

L’addestramento tra terra e cielo

Ogni giorno nella sala operativa gli interventi, che si tratti di addestramento o di una vera e propria emergenza, si pianificano nei minimi dettagli. Piloti, tecnici di bordo ed elisoccorritori lavorano come un unico ingranaggio, con ruoli e compiti precisi. Durante il briefing, l’equipaggio studia le condizioni climatiche, pianifica il percorso e definisce le modalità di intervento, assicurandosi che nulla venga lasciato al caso.

Durante il nostro viaggio a bordo, il Drago 165 ha quasi raggiunto la vetta dell’Etna e costeggiato l’Isola dei Ciclopi, ma soprattutto ha simulato il salvataggio di un ferito in zona impervia, raggiungendolo, immobilizzandolo in barella e issandolo a bordo dell'elicottero sospeso a circa 30 metri da terra.

Le condizioni climatiche erano favorevoli, ma spesso non è così e questi “eroi del cielo” si trovano ad affrontare situazioni estreme, in cui il vento, la pioggia e il buio rendono gli interventi davvero complessi.

Un’eccellenza in evoluzione: in arrivo gli interventi in notturna

Proprio in questo ambito, il reparto siciliano è destinato a ritagliarsi ulteriormente un ruolo di primo piano. La base di Catania, oltre a formare Vigili del Fuoco specializzati, provenienti da tutto il Paese, presto sarà infatti abilitata anche agli interventi in notturna. Grazie alla nuova linea di elicotteri AW139, dotati di sofisticati sistemi per il volo strumentale e visori notturni, il Nucleo si sta infatti addestrando per affrontare una sfida impegnativa:  "Stiamo completando l’addestramento per l’uso del verricello con i visori notturni," racconta ancora Miano.

Al momento, guardie costiere e guardia di finanza possono effettuare interventi notturni, ma solo in aree marittime. Per il soccorso su roccia, in Sicilia e parte della Calabria, gli equipaggi di Catania rappresenteranno presto una grande speranza per chi si dovesse trovare in difficoltà di notte.

L'obiettivo del reparto è ambizioso: offrire un servizio di soccorso aereo operativo 24 ore su 24. "Speriamo di riuscire presto a garantire un’assistenza completa, H24, per tutta la nostra area di competenza. È un passo importante per migliorare la sicurezza e la tempestività degli interventi" ha detto ancora Miano.

Le vite salvate e gli interventi più difficili

Quando gli "angeli del fuoco" entrano in azione la situazione è quasi sempre critica. "Spesso - ci racconta l'elisoccorritore Mario Di Fina - le condizioni climatiche rendono complicati gli interventi, i luoghi impervi, il vento, sono tutti fattori con cui dobbiamo fare quotidianamente i conti. Sono ostacoli che dobbiamo superare se vogliamo salvare una vita".

Ognuno di loro, purtroppo, ha dovuto fare i conti anche con la morte. "I suicidi - ci dicono in coro - recuperare il corpo di una persona che si è suicidata - e purtroppo negli ultimi tempi sono stati tanti - è uno di quegli interventi che non vorremmo mai fare". "Ma anche in quel caso - conclude Di Fina - sappiamo che è importante dare il massimo della dignità a una persona che non ce l'ha fatta, riportarla a casa non è scontato ed è comunque un gesto importante".

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