«Va bene educarne uno per colpirne mille, io sono stato colpito. Su un piano morale chiedo scusa». Così dice Leonardo Caffo dopo la lettura della sentenza con cui è stato condannato a 4 anni di carcere per maltrattamenti aggravati e lesioni nei confronti della ex compagna. Il filosofo ha poi detto di essere «molto dispiaciuto» e di sperare ancora «che non ci sia violenza contro le donne». «Cercherò di capire il senso dell’andare in appello. Sono molto dispiaciuto e rammaricato. Io ho detto quello che per me era la verità. La verità processuale poi è un’altra cosa», ha aggiunto. A chi gli ha chiesto come vede il futuro, ha risposto: «Pessimo. Lo vedo pessimo e mi spiace profondamente per tutte le persone coinvolte». Caffo, che ha detto di aver «fallito», ha poi aggiunto, rispondendo a una domanda dei cronisti, che l’ex compagna «non deve avere paura di niente». «Sentenza giusta? Se vado in appello proverò a cambiarla, poi non sta a me dire se le sentenze sono giuste o sbagliate. Devo leggere le motivazioni» ha affermato, sottolineando che «i giudici hanno deciso secondo scienza e coscienza». L’auspicio è ancora quello che «non ci sia violenza nei confronti delle donne e non vedo - ha detto - nessuna ragione per contrastare una battaglia così sacrosanta. Va bene colpirne uno per educarne mille: io sono stato colpito».