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Catania, appello contro l'assoluzione dell'editore Ciancio: fissata la prima udienza

L'imprenditore, che compirà 93 anni a maggio, in primo grado è stato assolto dall’accusa di concorso esterno all’associazione mafiosa

Il Palazzo di Giustizia di Catania
Il Palazzo di Giustizia di Catania

Si terrà il prossimo 13 maggio, davanti alla Prima sezione della Corte d’appello di Catania, la prima udienza del processo di secondo grado nei confronti di Mario Ciancio Sanfilippo. Il procedimento è incardinato sul ricorso presentato dalla Procura che ha chiesto la riforma della sentenza del Tribunale che il 26 gennaio del 2024 ha assolto, con la formula «perché il fatto non sussiste», l’imprenditore ed editore, che compirà 93 anni a maggio, dall’accusa di concorso esterno all’associazione mafiosa. Chiesti anche il sequestro e la confisca dei beni, negati in primo grado.
Il processo, iniziato nel 2017, dopo anni di indagini e decisioni contrastanti di diversi gip, verteva su presunti rapporti con esponenti di spicco di Cosa nostra etnea legati alla ‘famiglià Santapaola-Ercolano. Ipotesi sempre contestata dall’imprenditore e dai suoi legali, gli avvocati Carmelo Peluso, Giulia Buongiorno, e Francesco Colotti.

Nell’atto d’appello, depositato il 14 ottobre, la Procura contesta le conclusioni del Tribunale che, scrive, «non possono essere condivise e meritano censura» perché «sono il frutto di una valutazione incompleta di alcuni elementi di prova più significativi acquisiti».

Nella fissazione della prima udienza sono state citate anche le parti civili: i fratelli Dario e Gerlando Montana (rappresentati dall’avvocato Goffredo D’Antona) l’Ordine dei giornalisti (avvocato Dario Pastore), l’associazione Libera (avvocato Vincenzo Rando), il Comune di Catania (avvocato Walter Perez), l’associazione Sos imprese (avvocato Fausto Maria Amata).

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