Sarebbe lui l'autore della violenta rapina avvenuta il 29 settembre scorso in un negozio di abbigliamento di via Gabriele D'Annunzio, a Catania. La Polizia ha eseguito nei confronti di PA, 38 anni, una misura cautelare che gli impone l'obbligo di dimora e la presentazione alla polizia giudiziaria. Il provvedimento, emesso dal Gip su richiesta della Procura etnea, si basa su indizi raccolti dagli investigatori della Squadra mobile che dopo mesi di lavoro sarebbero riusciti a risalire alla sua identità.
Quel pomeriggio un bandito con il volto coperto da un foulard e il casco in testa aveva fatto irruzione nel negozio con una pistola in pugno minacciando il titolare. Gli ordini erano chiari: consegnare l'incasso. Ma qualcosa era andato storto storto. L'arma era finita nella cintura e il commerciante ne approfittò per reagire. Ne nacque una colluttazione con il rapinatore che colpì ripetutamente la vittima alla testa con il calcio della pistola prima di darsi alla fuga senza portare via nulla abbandonando l'arma, il casco e il foulard.
Gli elementi lasciati sulla scena, insieme alle registrate dalle telecamere della zona e alle testimonianze raccolte, hanno consentito agli inquirenti di risalire al trentottenne, ora accusato di rapina aggravata, porto abusivo di arma clandestina e lesioni personali aggravate. Il Gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha optato per una misura cautelare meno restrittiva della detenzione in carcere. L'indagine, però, è tutt'altro che chiusa.
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