Catania

Lunedì 24 Febbraio 2025

Mafia e politica, il blitz Mercurio svela affari e collegamenti

Un’operazione antimafia dei Carabinieri del Ros contro Cosa nostra catanese è in corso nelle province di Catania e Siracusa. Il Raggruppamento operativo speciale dell’Arma sta eseguendo un provvedimento cautelare nei confronti di 19 indagati. Nei loro confronti è stata emessa un’ordinanza dal gip etneo, su richiesta della locale Procura distrettuale, che ipotizza a vario titolo i reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e scambio elettorale politico mafioso. Contestualmente alle misure cautelari, nell’ambito della stessa operazione denominata «Mercurio», è in corso di esecuzione un decreto di sequestro preventivo di aziende e beni per un valore di 300 mila euro. Il provvedimento è eseguito dal Ros con il supporto in fase esecutiva del Comando provinciale Carabinieri di Catania, dello squadrone eliportato Cacciatori Sicilia e del XII nucleo elicotteri dell’Arma. L’inchiesta Mercurio rappresenta la prosecuzione del procedimento Agorà e, secondo la Dda di Catania, ha consentito di «acquisire un grave quadro indiziario sulla base del quale sono stati ricostruiti gli affari criminali della famiglia catanese dei Santapaola-Ercolano sviluppati attraverso gruppi a loro storicamente collegati quali quello del Castello Ursino e quello della famiglia di Ramacca, quest’ultima egemone nel territorio anche dopo l’arresto nel 2022 del suo esponente di vertice, Pasquale Oliva. Il quadro indiziario anche evidenziato la capacità dei clan di infiltrarsi nelle istituzioni, attraverso soggetti politici locali dei quali hanno sostenuto la candidatura rispettivamente per le tornate elettorali per i Comuni di Misterbianco e Ramacca del 2021 e dell’Assemblea Regionale Siciliana del 2022. L’indagine avrebbe individuato e ricostruito l'organigramma del sodalizio mafioso del gruppo del Castello Ursino, con a capo la figura di Ernesto Marletta e quella di organizzatore di Rosario Bucolo. Quest’ultimo risulterebbe impegnato, attraverso altri affiliati, anche nella gestione di estorsioni ai danni di diverse attività commerciali e imprenditoriali del centro città, con richiesta di tangenti o l'imposizione di manodopera, nel trasferimento fraudolento di valori attraverso fittizie intestazioni, strategia adottata dai vertici del gruppo per la creazione, grazie anche a professionisti compiacenti, di attività, nel settore delle onoranze funebri, fittiziamente intestate a terzi e funzionali all’interesse dell’associazione. E due società sono state sequestrate su disposizione del gip: la Nicotra Biagio Alessio e le onoranze funebri San Marco.  

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