Catania

Giovedì 27 Febbraio 2025

Il blitz di Catania, i pm: Castiglione consapevole di trattare voti col clan

Una delle figure centrale dell’operazione Mercurio, amico intimo del deputato regionale Giuseppe Castiglione, è Domenico Colombo, 49 anni, fino al 28 settembre del 2022, quando venne eseguita l’operazione «Sangue blu», con le manette ai polsi dei vertici del clan Santapaola-Ercolano, un illustre sconosciuto, o meglio un dipendente di Sostare, la partecipata del Comune di Catania che gestisce le strisce blu, società poi fusa con Amts, altra partecipata dei trasporti metropolitani. Colombo viene intercettato mentre discute anche di affari illeciti con diversi esponenti di Cosa nostra: a cominciare da Francesco Santapaola. Le conversazioni dimostrano la profonda conoscenza di Colombo della compagine associativa, delle sue dinamiche e dei settori criminali di interesse: estorsioni, stupefacenti e usura. Colombo il 2 settembre del 2024 venne condannato a 8 anni per concorso esterno. Il suo darsi da fare nell’ambito della criminalità è documentato anche nell’ordinanza dell’operazione Mercurio, naturale prosecuzione di «Sangue blu». È proprio Colombo, dopo aver prospettato a Rosario Bucolo, del gruppo del Castello Ursino, la disponibilità di Giuseppe Castiglione, a coinvolgere anche Antonino Bergamo nel sostegno al candidato autonomista, tanto che Bergamo chiedeva a Colombo di portargli i facsimile, in modo da poter provvedere alla loro distribuzione. Lo stesso Colombo, però, insisteva affinché Bergamo si incontrasse personalmente con Castiglione per dimostrare il diretto interessamento alla competizione elettorale. Secondo la Procura, come evidenziato nell’ordinanza in base alla quale sono state eseguite 19 custodie cautelari in carcere. Il coinvolgimento nel sostegno elettorale a Castiglione di un personaggio quale Antonino Bergamo, uomo di fiducia del boss Enzo Aiello, arrestato nell’operazione Iblis, mostra chiaramente quali fossero le parti dell’accordo: da un lato il politico e, dall’altro, non il singolo affiliato, ma l’associazione mafiosa rappresentata da esponenti di primo piano, quali, appunto, Bergamo e Bucolo. Secondo gli investigatori Castiglione era consapevole della caratura mafiosa di Bucolo, anche perché Colombo gli assicurava che grazie al suo intervento il politico avrebbe ottenuto il controllo dei voti a Librino. Nel tragitto da Sferro e Librino Colombo parlando con Castiglione non fa mistero, anzi si vanta, di avere un ottimo rapporto con Francesca Santapaola. Un servizio completo sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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