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Enrico Sortino: «Recitare? Credo non sia un mestiere ma una necessità»

L’attore catanese impegnato sia in teatro che in tv con «Squadra antimafia»

ROMA. «L'avventura più bella è la vita». E come dargli torto, d'altro canto, se diviso tra palcoscenico, grande e piccolo schermo, Enrico Sortino, attore, classe 1978, di origini catanesi ma da anni a Roma, trova pure il tempo di portare a compimento la pubblicazione del suo primo romanzo Sette volte un uomo - da cui trarrà uno spettacolo - e di fondare l'Accademia Internazione del Musical, con sede a Palermo e a Catania.

Senza dimenticare gli impegni della sua compagnia indipendente, Vucciria Teatro, creata nel 2013 insieme al collega Joele Nastasi, con la quale ha già messo in scena due pièce folgoranti, caratterizzate da un'attenta sperimentazione linguistica, come Battuage e il pluripremiato Io, mai niente con nessuno avevo fatto. In televisione, su Canale 5, l'instancabile Sortino è uno dei protagonisti di Squadra Antimafia 6, fiction dai grandi ascolti Mediaset targata Taodue.

«Interpreto Mattia Barra, un soggetto meschino e piuttosto codardo, un doppiogiochista che rischia grosso e che gioca sporco con le due fazioni mafiose, i Ragno e la Crisalide. Squadra Antimafia è stata una grande esperienza: abbiamo girato la sesta serie tra Catania e Roma, le mie due città dell'anima, e questo per me ha avuto un grande significato. È una fiction appassionante, d'azione, a me molto congeniale, perché mi ha dato la possibilità di esprimere tutto quel vulcano che mi porto dentro».

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