CATANIA. Lettere d'amore intrise di erotismo. Federico De Roberto era un amante appassionato e temerario. La sua storia d'amore segreta con la trentunenne Ernesta Valle, moglie dell'avvocato Guido Ribera, scorre in più di 700 lettere, 764 per esser precisi. Un carteggio bilaterale prezioso che racconta in oltre 2.000 pagine, con un corredo iconografico di 80 foto, l'amore segreto fra il trentaseienne autore dei Vicerè (1894) e la sua «Renata».
Si dubita sempre delle cose più belle è il titolo di questo volume curato da Sarah Zappulla Muscarà ed Enzo Zappulla, edito da Bompiani. Titolo significativo che riprende una conversazione tra i due amanti. Il 3 novembre del 1902 Renata scrive a Federico: «Si dubita delle cose più belle, questo è risaputo; sono dunque scusabile io se dubito del tuo amore (...) Quanti desideri ora, e come se il ricordo di quelle risa e di quell'amore fa sentire più amara e più desolante la presente condizione nostra».
Fra sotterfugi, stratagemmi, astuzie, il carteggio, si snoda dal 31 maggio 1897 al 18 novembre 1903 (con sporadiche testimonianze fino al 1916) in un intricato intreccio di temi intimi e letterari. Un'ardente storia d'amore che ci rivela aspetti ignorati dell'austero e schivo Rico, come lo chiama l'amante, a sua volta ribattezzata Renata (perché «rinata» all'amore) o Nuccia (diminutivo di «femminuccia») e insieme della vita mondana, sociale, culturale dei due poli fra cui si snoda, Milano e Catania, dalla fine dell'Ottocento ai primi del Novecento.
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