CATANIA. Atmosfera di festa al «Bellini» per il Concerto di Capodanno. Su podio, Alberto Veronesi con l'orchestra stabile in grande spolvero e teatro addobbato con albero di Natale sullo sfondo laterale e un filare di piantine di sterlizie. In un teatro ricolmo di pubblico, accorso al tradizionale appuntamento, le musiche scelte per l'occasione sono state improntate ad una sorta di «ibrido» italico-austriaco: una prima parte dominata dalle note di Bellini e Rossini, con le Sinfonie di Norma e Guglielmo Tell, eseguite con particolare brio dinamico; Rossini con ritmo addirittura forsennato; poi si è passato alla tradizione viennese dei valzer e polke straussiane con i titoli più popolari: La Sinfonia dal Pipistrello, i valzer di Primavera, dell'Imperatore e Rose del sud, le polke Annen e Sotto tuoni e fulmini.
Impeccabile l'orchestra nel seguire il gesto istrionico di Veronesi votato al frenetico dinamismo, evidenziato da indicazioni vocali sull'agogica e amplificato da una esecuzione timbricamente rinforzata ed effetti percussivi laceranti; non proprio la severa compostezza viennese (che sa essere, però, anche lieve nel profluvio degli archi), ma quasi un filtro di italica mediterraneità.
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