VALCORRENTE. Una zona industriale risalente al terzo millennio prima di Cristo è venuta alla luce a Valcorrente. Gli archeologi stanno riportando alla luce un vero e proprio tesoro artistico, indice di modi di vita e costumi degli abitanti della zona. Studiosi della Sovrintendenza ai beni cultuali, in stretta collaborazione con l'Università, da tempo stanno conducendo una campagna di scavi nella zona di Valcorrente, che solo adesso hanno iniziato a dare i primi concreti risultati. Riportati alla luce cocci antichissimi, residui per la produzione di ceramica sia ai fini religiosi, che civili.
In pratica i reperti rinvenuti sono la tangibile testimonianza che l'area della zona di Valcorrente è stata abitata da una popolazione commercialmente molto attiva in questa area della provincia etnea. Scoperti antichi recinti, tutti risalenti al 2300 a.C., quindi all'età del bronzo, dove sono stati rinvenuti elementi utili per asserire che nella zona si lavorava la ceramica. Non è chiaro quale fosse la destinazione dell'area, se si trattasse di un insediamento abiativo oppure di un luogo dedicato esclusivamente alla produzione artigianale. Ma la presenza dei resti di antichi forni per la cottura della ceramica fa ritenere gli esperti che si debba parlare di un sito, dove veniva effettuata la lavorazione della ceramica. Una ceramica utilizzata per la produzione di ciotole e vasi per l'uso quotidiano o per scopi religiosi; ossidiana e selce per la realizzazione di utensili.
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