Catania

Martedì 26 Novembre 2024

Inaugurata a Catania la mostra sulla vita di Don Giussani

CATANIA. L'Arcivescovo Mons. Salvatore  Gristina e il Rettore dell'Università Giacomo Pignataro hanno  inaugurato a Catania la mostra «Dalla mia vita alla vostra»  dedicata alla vita di don Luigi Giussani, fondatore del movmento  giovanile di Comunione e Liberazione. L'esposizione, promossa  dal movimento di Comunione e Liberazione e dal Centro Culturale  di Catania, è organizzata nel Teatro Machiavelli, messo a  disposizione dall'Associazione Ingresso Libero e dalla  Fondazione Lamberto Puggelli. «Don Giussani ha detto Pignataro -  è una persona che grazie alla sua esperienza di fede sa parlare  a tanti utilizzando, non a caso, una coniugazione al presente». «La grandezza della spiritualità di una persona - ha aggiunto -  si misura nella capacità di andare oltre i confini della propria  religione. Ed è quello che stiamo sperimentando con Papa  Francesco. Sono felice di questa mostra che serve a rafforzare i  nostri legami con Comunione e Liberazione a cui appartengono  tanti nostri professori e tanti studenti che sono molto attivi  nell'Ateneo». «Non si tratta di un percorso qualunque. I 14 pannelli - ha  spiegato Massimo Palumbo , di Comunione e Liberazione -   raccontano la storia di un uomo appassionato alla vita che si  faceva stupire dalla realtà e che ha trovato in Cristo la  risposta a tutti i desideri più profondi dell'uomo. Ed è stato  così che don Giussani ha iniziato questa esperienza che si è  trasformata in movimento e che ha raggiunto migliaia e migliaia  di persone in tutto il mondo». «E oggi, a dieci anni dalla  morte, la sua esperienza - ha concluso Palumbo - è più viva che  mai. Traspare dalla commozione che leggi negli occhi di chi  guarda queste foto, nella commozione di chi ascolta il video e  nel carisma che ha saputo trasmettere a chi ha raccolto la sua  eredità per trasmetterla agli altri. Un'eredità che si traduce  nella ricerca della felicità e dell'eternità a cui anela ogni  uomo. Don Giussani l'aveva capito e Don Carron è l'uomo che,  adesso, porta avanti la sua missione».

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