Tutto è pronto per la nuova stagione di prosa 2018/19 del Teatro Rex di Giarre che proseguirà nella propria collaborazione con il Comune e con la Società giarrese di storia patria e cultura, coniugando l'eccellenza delle proposte a un'estesa varietà di temi, generi e registri di intrattenimento degli spettacoli. Un cartellone, quello da novembre a maggio, caratterizzato da un mix di classico e contemporaneo con nuove coraggiose produzioni. La bussola delle scelte, anche quest'anno, segue una rotta composita, fra testi classici, rivisitazioni e nuove scritture per la scena. Si partirà con “Premiata pasticceria Bellavista” (10 e 11 novembre) commedia di Vincenzo Salemme, per la regia di Francesca Le Mura Carbonaro. In "Premiata pasticceria Bellavista" viene rappresenta una realtà anche troppo presente nelle attuali cronache, un mondo grigio, livido, di cui mostra la miseria morale celata dietro apparenze di rispettabilità; coglie con mirata precisione l'amaro di un'umanità incapace di vedere, sentire, apprezzare il bello della vita e, quindi, di rispettare, con essa, la dignità di ogni persona. Si continuerà con “Innamorarsi a settant’anni” (9 e 10 febbraio 2019)la commedia di Giancarlo Migliorini, sempre per la regia di Francesca Le Mura Carbonaro. Tommaso un anziano attore di Teatro ormai in pensione e vedovo da molti anni ha bisogno di essere assistito, per cui i due figli Michele e Rosa decidono di assumere una badante che lo accudisca giorno e notte e che prenda cura della casa. Luigia, una stravagante vedova e vicina di casa, con lo scopo di accasarsi, si occuperebbe ben volentieri di lui ma Tommaso, è sì anziano, ma non fesso!! Dopo un poco convincente esperimento con un'infermiera troppo "allegra", sembra che la persona giusta sia Teresa, una coetanea di Tommaso che ha vissuto la propria vita a fare opere di assistenza in giro per il Mondo. I due figli, intanto, a causa di un tracollo finanziario, nel tentativo di sanare i loro debiti, cercano di convincere Tommaso a vendere la casa dove vive: un appartamento troppo grande per lui che è rimasto solo. Tommaso,però, ha in mente altri progetti! Risate, ma anche commozione e sane riflessioni, sono "l'anima" di questa commedia comico-sentimentale che ci riconduce a realtà vissute in molte famiglie. Il 23 e 24 marzo sarà la volta de “La favola del figlio cambiato”, una elaborazione teatrale della omonima novella di Luigi Pirandello curata da Maria Rita Leotta che sarà anche regista di questa originale messa in scena. Nel ricordo delle favole ascoltate da bambino Pirandello rintraccia motivi di grande umanità mescolata ad antiche superstizioni contadine. Le Streghe durante la notte volano a cambiare i figli. Ad una madre sostituiscono il sano e paffuto figlioletto con uno malaticcio e deforme. La madre disperata corre da Vanna Scoma, una fattucchiera del paese per sapere come riprendersi il figlio. La maga ha saputo che il figlio trafugato è stato portato al palazzo di un re e potrà essere allevato e cresciuto tra il lusso e gli agi se lei si prenderà cura con affetto del bimbo deforme. Nonostante abbia un trattamento regale però il figlio cambiato si sente infelice e malato nell'anima; decide quindi di tornare al paese dove vive la madre. Finalmente sentirà la gioia di vivere e rimarrà con la madre ritrovata. Una delle novità del cartellone di quest’anno è costituita dalla messa in scena de “L’umanità caduta”(6 e 7 aprile) di autori vari, per la regia di Francesca Le Mura Carbonaro, in collaborazione con la Royal Academy of Dance di Angela Domandi, un “omaggio agli abbonati - spiega Il capocomico Melo Ingegnosi - che offrirà numerosi spunti di riflessione sulla decadenza dei valori alla quale stiamo purtroppo assistendo quotidianamente. Abbiamo cercato di creare un’opera con molesta e articolata, molto spettacolare per facilitare la riflessione su tematiche sociali di forte impatto e di grande interesse. Questo spettacolo sarà un vero e proprio omaggio che la Compagnia intende offrire agli abbonati “. Quando il teatro attraversa la storia per ridarle voce, gioca spesso con lo spazio e col tempo: è il caso di “Napoli milionaria” (11 e 12 maggio)per la regia di Francesca Le Mura Carbonaro, uno dei capolavori più conosciuti e drammatici di Eduardo De Filippo, una delle storie più vere e reali, raccontata con gli occhi di chi ha osservato la storia di Napoli dall’interno, di chi ha compreso che un dramma pesante e asfissiante come la Seconda guerra mondiale abbia reso, in fondo, nonostante l’istinto di sopravvivenza, l’istinto di “mangiare la carne dell’altro” per sopravvivere tutti vicini ed accomunati dallo stesso dolore perché “i morti sono tutti uguali”. Senza censure o inibizioni Eduardo racconta sulla pelle di alcuni personaggi la vita della Napoli milionaria, di quella Napoli spietata, truffaldina, canaglia ed ignorante ma anche onesta e carnale. Una commedia davvero consigliatissima, originale che riporta nei movimenti, nelle parole e nel modo di regalarle al pubblico una realtà originale. Fu particolarmente apprezzata per la sua suggestione all’epoca della sua messa in scena, adesso rivederla sarà un’esperienza ancora suggestiva che non si distacca dalla realtà corrente ma vi è sorprendentemente aderente, purtroppo. "È una stagione - ha sottolineato Francesca Le Mura Carbonaro - di grande prestigio, che conferma anche il ruolo sempre più centrale del Rex in ambito culturale all'interno della nostra Città e del suo comprensorio. E' il risultato di un grande lavoro di squadra e reso possibile dall'affiatamento di ogni componente la nostra Compagnia, che ringrazio di tutto cuore. Un cartellone che soddisferà i gusti variegati del pubblico, e attirerà, ne sono certa, grazie a i prezzi accessibili degli abbonamenti e la promozione Ragazzi a teatro (fino a 12 anni)”.