La Chiesa del Convento di Giarre, fondata nel Settecento dalla Confraternita degli agostiniani scalzi, ha bisogno di un restauro urgente. A tal proposito si propone un lavoro sinergico con l'obiettivo di avviare e concludere i lavori in tempi brevi. Questo l'esito del sopralluogo della Soprintendente per i Beni culturali ed ambientali di Catania, architetto Donatella Aprile, insieme al funzionario della Prefettura di Catania, in rappresentanza del Fondo Edifici di Culto, dott. Salvatore Scoglio, e ai vigili del fuoco per verificare le condizioni strutturali del sito. La Soprintendente, accompagnata dal parroco e rettore della Chiesa, don Nino Russo, dall’architetta Teresa Pidatella e dal dottor Nicolò Fiorenza, esperto in beni culturali, autori dei recenti interventi di pulitura del sito, ha espresso apprezzamento per gli sforzi profusi per tutelare il monumento “perché – ha detto l’architetta Donatella Aprile – tutto ciò che è conservazione e attenzione verso un bene, è motivo di apprezzamento”. Il Fec ha già inserito il monumento nell'elenco dei beni per i quali è stato chiesto un finanziamento. I fondi potrebbero arrivare a 900 mila euro. Presto sarà quindi convocato un tavolo tecnico per stabilire la road map degli interventi da compiere. La nostra intenzione, come Fondo Edifici di Culto – ha detto Salvatore Scoglio - è garantirne nuovamente la fruibilità, sia come luogo di culto che come monumento. L’obiettivo è vedere presto l’opera completata e lo faremo con l’aiuto della Soprintendenza e dello staff che oggi si è creato”. Don Nino Russo, parroco della Chiesa Madre, ha dato un impulso notevole ai lavori di ristrutturazione. “Il Fec e la Soprintendenza hanno apprezzato lo stato della Chiesa – ha detto - e ravvedono la necessità di riportarlo al suo originale splendore, essendo un monumento storico particolarmente importante per la città di Giarre. Ci impegniamo a conservare il sito nel miglior modo possibile in attesa del progetto di ristrutturazione e del relativo finanziamento. Anche il Vescovo di Acireale, Mons. Antonino Raspanti, ha espresso il proprio compiacimento per il buon esito del sopralluogo”. Anche Nicolò Fiorenza, esperto in beni culturali, ha contribuito al rilancio del sito abbandonato da anni. “L’incontro di oggi è stato molto fruttuoso – ha spiegato Fiorenza - La Soprintendente di Catania è rimasta stupita dalle condizioni in cui si trova il sito, pur non essendo agibile, e si è detta compiaciuta per la struttura, che non presenta interventi di tipo lesivo o incoerenti con la disciplina e le norme del restauro. Infatti si è complimentata anche per la cura con cui i reperti, recuperati tra le macerie, sono stati catalogati e ben custoditi. Anche il funzionario della prefettura, dott. Scoglio, mi ha sollecitato a fornire tutta la documentazione utile per ricostruire la storiografia del luogo. Adesso attendiamo il finanziamento per il restauro complessivo del monumento. Da qui parte una proficua collaborazione per il futuro”.