Dopo la grande accoglienza di pubblico e di critica per il concept album Orlando: le forme dell’amore, pubblicato sul mercato internazionale lo scorso 23 settembre in occasione dei 50 anni di attività della band, il Banco del Mutuo Soccorso arriva in Sicilia per tre date: 2 marzo Catania (Teatro Abc), 3 marzo Palermo (Teatro Golden), 4 marzo Agrigento (Palacongressi). Il Banco propone dal vivo i brani che compongono quest’album epico, prova definitiva di come il rock prog tradizionale possa evolversi in una moderna nuova miscela di suono e spirito. Oltre che i nuovi brani, il pubblico ascolterà anche quelli più famosi del repertorio storico del Banco, che hanno reso la band uno dei punti di riferimento del rock progressive internazionale. Sul palco, con Vittorio Nocenzi (pianoforte, tastiere e voce), che guida il Banco fin dagli esordi, Filippo Marcheggiani (chitarra elettrica) da trent’anni nel gruppo, Nicola Di Già (chitarra ritmica), con la band da diverse stagioni, Marco Capozi (basso), volto noto ai fan del prog per la sua militanza nel Balletto di Bronzo, Dario Esposito (batteria), Tony D’Alessio (lead vocal), da anni nell'orbita Banco e che raccoglie l’importante eredità di Francesco Di Giacomo, senza mai scadere nell'emulazione, tracciando invece una linea stilistica personale, nel segno della continuità ma anche del rinnovamento. In questi live il Banco è accompagnato anche da Michelangelo Nocenzi, figlio di Vittorio e coautore delle composizioni dell’Orlando, come secondo pianista-tastierista. La tournée invernale è prodotta da Kinomusic. Cinquant’anni intercorrono tra Orlando: le forme dell’amore e Salvadanaio, uscito il 3 maggio 1972 per la Ricordi Dischi. Iniziava allora la storia del Banco. Il primo brano dell’album si intitolava In Volo e nei suoi versi veniva evocato il personaggio di Astolfo e il suo Ippogrifo, il cavallo alato, due figure centrali de L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, poema capolavoro del Rinascimento italiano. Con il nuovo album è un po’ come far ritorno in quello spazio ideale da dove spiccarono il volo, con la voglia di far ripartire questa storia fatta di musica, di idee, di diversità, di visioni e di sogni. Sono passate cinque decadi tra i due dischi, anni di mutamenti profondi nella società, nel costume e nel gusto. Un periodo lungo durante il quale il Banco non ha perso però la sua essenza originale, il suo approccio fuori dagli schemi, lontano dal luogo comune, restando una band d’avanguardia, e mantenendo, allo stesso tempo, un legame viscerale con le radici della musica.