Si può raccontare una guerra come una favola, ora atroce, ora allegra? Può l’impresa di conquista coloniale diventare lo scenario di mille avventure, di scoperte, di notti d’amore? Questo accade in Un volo magico di Giovanna Giordano, un romanzo che è già un giovane classico, ripubblicato adesso da Mondadori. Uscito per la prima volta nel 1998, a distanza di anni riscoperto e tradotto in molte lingue nel mondo e ora di nuovo in Italia, mentre i venti di guerra continuano a soffiare, oggi come ieri. «In queste pagine esplode la vita accanto alle bombe», scriveva Fernanda Pivano sulle pagine del Corriere della sera. «È un libro di pace e di amore». Giovanna Giordano la guerra coloniale del 1935 non l’ha vissuta. L’ha sentita raccontare dal padre e dal nonno a lungo prigioniero in Kenya, l’ha cercata nelle lettere dei reduci, e poi l’ha ripercorsa sul suolo d’Africa, su canoe, cammelli, corriere sovraccariche, a piedi, in un itinerario spericolato tra Etiopia ed Eritrea. Così è nata la storia di Giulio Giamò, trasognato aviatore di Stromboli, soprannominato «Zanzara». Il suo compito: consegnare con il suo Caproni 133 lettere e viveri ai soldati italiani impegnati nella campagna d’Abissinia. È l’estate del 1935: quando arriva, il «postino del cielo» si sente «pazzo di vita, pazzo di aria, pazzo di vento e di sole». Così inizia la storia di Giovanna Giordano, sospesa tra fantastico e reale. E popolano il romanzo, personaggi evocati da epoche diverse e millenarie leggende: un pappagallo sputasentenze, donne con libellule al posto di orecchini, un pianista che fa suonare le stelle ma sfilano anche la Regina di Saba, il negus Hailé Selassié, i sacerdoti del Tempio che custodisce l’Arca sacra, ras, sultani e ascari. Giamò ama i cieli ma scende a terra e si innamora del suo nemico, la bella Tigist che lo avvolge con la sua tenerezza e gli fa dimenticare gli orrori di un impero finito in beffa. Dopo la traversata dell’Oceano raccontata nella sua ultima opera, Il profumo della libertà, (Mondadori, 2021), ora con Un volo magico, siamo trasportati in un mare d’aria, quella rovente dei cieli d’Africa. Giovanna Giordano è nata a Milano e vive a Catania. Insegna estetica, coltiva la sua campagna a Gesso davanti alle Isole Eolie. Giornalista e giramondo, scrive ogni giorno. Ha pubblicato Trentaseimila giorni (Premio Racalmare Sciascia, 1997), Un volo magico (1998) e Il mistero di Lithian (Premio Sciascia 2005) e nel 2021 Il profumo della libertà (Mondadori). La sua opera è tradotta in dieci lingue: ebraico, greco, tedesco, olandese, spagnolo, catalano, portoghese e presto in inglese (negli USA), in bulgaro e in ceco. Tutte le sue opere saranno riproposte da Mondadori.