Catania

Venerdì 22 Novembre 2024

Catania, «Resto al Sud» pesca un laureato da Librino

Puntare ad un sviluppo ecosostenibile spingendo le imprese verso il riciclo e lo scambio degli scarti industriali e ottenendo il duplice vantaggio di una riduzione dei costi di approvvigionamento delle materie prime e di smaltimento dei rifiuti. Tutto questo, attraverso una piattaforma web nella quale le imprese condividono informazioni, competenze, e soprattutto domanda e offerta di risorse. È il cuore della simbiosi industriale, pratica sulla quale si basa: Ecoinnovazione Sicilia, un progetto promosso dall’Unità tecnica tecnologie ambientali dell’Enea, che mira a sviluppare un’interconnessione virtuosa tra le aziende dell’Isola. Ma nell’Isola si cercano anche talenti con il progetto: Resto al Sud con il quale si intende favorire un altro sviluppo, quello dell’«intelligenza collettiva», capace di fare da volano per il Sud, evitando lo spopolamento, attraverso innovazione digitale. Per arrivare al traguardo di questo ambizioso progetto culturale si cercano talenti digitali nelle zone più periferiche dove è più difficile affermarsi da soli. Nell’ambito del programma di Econinnovazione, avviato peraltro nel 2011, coinvongendo 36 imprese siciliane appartenenti, tra gli altri, ai settori agroindustria, trasporti e logistica, metalmeccanico, edile e del trattamento dei rifiuti, vengono identificate ben 440 possibili sinergie. A sottolineare la valenza del progetto, illustrato alle imprese da Laura Cutaia dell'Enea, è stato il rettore dell'Università Giacomo Pignataro. «Quello realizzato oggi — dice — è un esempio tangibile di innovazione generata concretamente sul terreno dello sviluppo sostenibile. Un modello in cui le imprese dialogano tra loro e riconoscono l'importanza di creare relazioni stabili sul territorio. Ma è anche un salto di qualità verso il riconoscimento di una interdipendenza sempre più stretta tra imprese e istituzioni, che realizzano così innovazione sociale e organizzativa». A tenere a battesimo l’iniziativa Confindustria etnea. «Resto al Sud» pesca laureato da LibrinoIl vicepresidente vicario Antonello Biriaco. «Il metodo operativo dei tavoli di lavoro tra imprese — dice — è molto gradito al sistema industriale e ha già riscosso un buon successo. Del resto siamo sempre più consapevoli, da imprenditori, che il concetto di rete tra aziende, che è nel Dna del sistema Confindustria, è la via da seguire per garantire crescita e competitività. Tanto più se ciò avviene, come nel caso della simbiosi industriale, nell'ambito di politiche che offrono vantaggi anche sotto il profilo della tutela dell'ambiente». Marcello Peronaci di Enea ha sottolineato invece l’attenzione crescente delle politiche europee e dello stesso governo italiano verso i temi della sostenibilità: «La Commissione europea — dice — ha individuato nella simbiosi industriale uno degli strumenti vincenti per realizzare l’economia circolare e l’efficienza nell’uso delle risorse. Ad esempio, il programma quadro ”Horizon 2020” prevede bandi di finanziamento di progetti specificatamente dedicati alla simbiosi industriale in cui il coinvolgimento delle imprese è elemento imprescindibile per il successo e l’efficacia dell’azione». Su Catania, la scelta di: Resto al Sud è caduta su Librino, dove si cerca un laureato, un talento da sostenere e da indirizzare a nuove professioni e proporre un modello di sviluppo diverso, partendo dalle zone più sofferenti del Meridione. Il sindaco. «Condivido l’idea di un Sud orgoglioso della propria identità — dice Enzo Bianco — anche se consapevole delle criticità in cui vive. Il nostro ”oro nero”, al di là delle bellezze che pur ci sono nel territorio, è l’intelligenza dei nostri ragazzi, la sola che può portare ad un cambiamento ed in questo è essenziale una formazione all’altezza delle sfide». Gli fa eco il vice presidente di Confindustria. «Le strategie economiche vincenti di oggi — dice Ivan Lo Bello — si basano sul capitale umano ad alta competenza. Occorre un sistema scolastico adeguato, il punto di svolta attraverso cui superare le diseguaglianze». «Naturalmente — dice Giuseppe Caporale, fra i promotori dell’iniziativa — sappiamo che un solo ragazzo non può bastare ma è un simbolo da cui far partire il resto». La ricerca dei talenti oltre che a Catania è in corso a Palermo (Zen), Napoli (Scampia), Taranto (Ilva) L’Aquila (Case).

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