CATANIA. Hi-tech e siderurgia, eccellenze e difficoltà: sono i due volti dell'industria metalmeccanica catanese. Da una parte, aziende come la STMicroelectronics, dove si torna a investire per aumentare le aree di produzione e dove nel 2016 si potrebbe pure ricominciare ad assumere; dall'altra, le Acciaierie di Sicilia, costrette a dimezzare la produzione per problemi con il costo dell'energia e con la politica del rottame, con una cassa integrazione che sta per scadere, con la dichiarazione di 70 esuberi.
Uno scenario di luci e ombre descritto dalla Fim Cisl di Catania nel corso del consiglio generale svoltosi oggi, con l'intervento del numero uno nazionale Marco Bentivogli, e presieduto dal segretario regionale Totò Picciurro. Secondo il sindacato si «deve intervenire a livello nazionale per legare le realtà di produzione dell'acciaio e mettere in piedi una forte questione vertenziale nelle sedi ministeriali».
E Bentivogli, da due mesi segretario generale nazionale della Fim, ribadisce: «Abbiamo aperto un tavolo per la siderurgia al ministero dello Sviluppo economico - afferma - che purtroppo sta affrontando con eccessiva lentezza tutti questi nodi. Speriamo che inizi a occuparsene, perchè l'energia in Italia costa più che in Europa».
Prospettive diverse invece per l'hi-tech all'ombra del vulcano. «Dove la Fim ha capito, prima degli altri - ricorda Nicastro - che gli accordi utili per i lavoratori vanno fatti, senza dannosi arroccamenti, ma contrattando». Secondoil sindacalista, gli «accordi contrattati e firmati dalla Fim hanno permesso anche di avviare 3Sun, la più grande azienda di produzione di fotovoltaico oggi interamente di proprietà Enel Green Power, con oltre 300 dipendenti, su cui bisogna puntare per farla crescere sia per nuovi impianti che per l'innovazione tecnologica».
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