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Venti licenziati al Parco scientifico di Catania, sit-in e polemiche

L'organizzazione di categoria della Uil ha anche chiesto che una delegazione sia ricevuta dal prefetto

CATANIA. «Nonostante i risultati ottenuti, venti dipendenti su ventotto del Parco scientifico e tecnologico di Sicilia saranno mandati a casa». Lo afferma la Uiltucs che ha indetto per oggi, dalle 9 alle 13, un presidio dei lavoratori davanti la prefettura di Catania per protestare contro i licenziamenti. L'organizzazione di categoria della Uil ha anche chiesto che una delegazione sia ricevuta dal prefetto.

«Il Parco scientifico e tecnologico della Sicilia - spiegano il segretario del sindacato Giovanni Casa e Sergio Romano, componente della segreteria provinciale - è una società privata per azioni partecipata dalla Regione Siciliana e da vari centri di ricerca e imprese con sede a Catania esistente da oltre 10 anni. Si è distinto per importanti scoperte nel settore della ricerca agraria e agrumicola ed ha sempre avuto bilanci in attivo, forse unica realtà fra le partecipate siciliane che non ha fatto ricorso ai soldi della Regione. Malgrado ciò saranno licenziati 20 lavoratori».

«I dipendenti, pur di conservare il posto di lavoro - sottolineano dal sindacato - nel 2012 hanno firmato un accordo con l'azienda con cui rinunciavano a contestare innanzi all'Autorità Giudiziaria le violazioni contrattuali subite fino a quel momento e a ogni tipo di risarcimento pur di poter continuare a lavorare. Oggi il Parco scientifico ricambia gli stessi lavoratori non rinnovando il loro contratto di lavoro giustificando la presa di posizione con la legge Regionale che vieta assunzioni ma, nel frattempo, l'Ente ha avvitato le selezione per l'assunzione di nuovi "precari".

"Nonostante le nostre richiesta - conclude la Uiltcus - i dirigenti del Parco e i loro referenti politici si sono chiusi in un assordante silenzio, interrotto solo dal bando per l'assunzione di altri ventidue dipendenti precari che andranno a sostituire i dipendenti storici".

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