CATANIA. Zero esuberi in Micron a Catania. Il mantra che, da un sit-in a una diretta tv - fino agli incontri estemporanei dei lavoratori con l’ex presidente Napolitano e il premier Renzi in visita a Catania - ha accompagnato i dodici lunghi mesi di lotta di lavoratori e sindacati della Micron, si è finalmente avverato. A Roma, nel corso di un incontro fra azienda e sindacati al Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), è stata accolta la richiesta del Governo per una soluzione condivisa della vertenza. Che per il sito di Catania è ancora più favorevole, traducendosi in effettivi zero esuberi. “Soltanto sei dei nostri lavoratori erano rimasti fuori dai riposizionamenti definiti nell’aprile scorso – spiega Giuseppe Puliafito, Uilm – dunque con questo accordo i sei saranno riassunti entro il 20 aprile nel pacchetto delle ultime 10 posizioni lavorative concesse da StM. Insieme ai nostri ci saranno altri 2 colleghi su Agrate e 2 su Arzano”. Un’apertura, quella di StM per queste 10 assunzioni, sollecitata da Palazzo Chigi e che ha spinto la multinazionale italo-francese dei semiconduttori – che già nella prima fase della vertenza aveva ricollocato 163 lavoratori dai tre siti - a precisare che adesso: “Considera definitivamente concluso il proprio impegno ad assorbire dipendenti Micron”. Proprio la St, infatti, è stata a lungo chiamata in causa da lavoratori e sindacati quando lo scorso anno Micron aveva annunciato 419 tagli (127 a Catania) nei propri stabilimenti in Italia: Agrate, Arzano e Catania. Realtà nate appena qualche anno fa con la cessione di un ramo d’azienda di StM – personale, tecnologia, portfolio clienti e know how – alla società statunitense.
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