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Acciaierie di Sicilia: la vertenza approda al governo regionale

I provvedimenti all’esame della giunta di Palazzo d'Orléans interessano i dipendenti di AdS (oltre 200 operai), dove da mesi si applica l’«orario ridotto»

CATANIA. Importante svolta, oggi, a Palermo per la vertenza dell’acciaio in Sicilia avviata nei mesi scorsi da Acciaierie di Sicilia (AdS, Gruppo Alfa Acciai Brescia), unico stabilimento siderurgico nella regione dove la crisi economia ha portato nel 2014 a decine di prepensionamenti e a una drastica riduzione dell’orario di lavoro, con conseguente taglio dei salari, per gli oltre 200 dipendenti. La Giunta di Governo che si riunisce oggi – è saltata infatti la riunione di lunedì per le urgenze di cronaca legate alla presenza della Borsellino a Catania – discuterà due importanti argomenti legati alla vertenza dell’acciaio: uno riguarda il riciclo del rottame metallico, ovvero il recepimento della normativa europea (emanata nel marzo 2011) relativa al riciclo nello stesso territorio di raccolta del rottame metallico (ferro, acciaio, alluminio e leghe). L’altro argomento riguarda il costo dell’energia e, seppur in fase embrionale (si tratta di una “proposta”), è destinato ad avere conseguenze importanti per tutta l’industria siciliana che paga un costo maggiore rispetto al resto d’Italia.

La conferma arriva dall’assessore regionale all’Energia, Vania Contrafatto, che spiega: “Discuteremo in Giunta il protocollo sui rottami ferrosi, che ha lo scopo di garantire un rifiuto di buona qualità, ridurre l’impatto ambientale, potenziare le imprese di settore e garantire la legalità della filiera. E poi porteremo all’attenzione del Governatore una proposta di accordo tra la Regione e Terna per l’efficientamento della rete ad altissima tensione che porterebbe una regolarizzazione del servizio, una riduzione delle dispersioni e di conseguenza un contenimento dei costi”.

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