CATANIA. «Negli ultimi mesi la Cassa integrazione è aumentata soltanto in nove province italiane. Catania, purtroppo, è fra queste. Qui la ripresa non si vede e nei Palazzi, intanto, si consumano ancora i riti della vecchia politica». Lo dichiara il segretario della Uil, Fortunato Parisi, commentando l'ottavo Rapporto sulla Cassa Integrazione in Italia diffuso dal Servizio nazionale Politiche del Lavoro e della Formazione. Secondo i dati della struttura di ricerca e analisi statistiche guidata dal segretario confederale Guglielmo Loy, a Catania la Cig ordinaria, straordinaria e in deroga è complessivamente cresciuta dell'8.5% tra gennaio-settembre 2015 e del 15.2% nel solo mese di settembre. «Più di tante parole - afferma Fortunato Parisi - i numeri dimostrano che Catania resta capitale della crisi. Deve soprattutto allarmare il fatto che in un anno è diminuita del 19.1% la Cassa ordinaria mentre la Cig straordinaria e quella in deroga sono lievitate del 24.7% e del 36,2%. Insomma, nel nostro territorio le aziende ricorrono sempre meno agli ammortizzatori sociali per gestire fasi di ristrutturazione e rilancio produttivo. Stanno, invece, facendo ricorso ai benefici terminali di legge - spiega il segretario della Uil - prima della chiusura definitiva degli stabilimenti. L'allarme sociale cresce, peraltro, a pochi mesi dalla piena attivazione del nuovo sistema Cig previsto dal Jobs Act che produrrà la riduzione sostanziale di durata della Cassa». «Alle istituzioni politiche - dice Parisi - chiediamo di agire, di fare presto e bene, di tralasciare finalmente i tornaconti di bottega. Catania può e deve tornare a essere locomotiva dell'Isola. Noi ci crediamo, malgrado i segnali negativi che arrivano da pubblico e privato».