CATANIA. “Comunichiamo il licenziamento a far data dal 9 febbraio”. Un lapidario telegramma, firmato dal consigliere delegato Celeste, ha sconvolto brutalmente ieri, festa di Sant’Agata, la giornata di 62 lavoratori della Myrmex e delle loro famiglie. Adesso, come annuncia la stessa missiva, dovranno attendere la raccomandata ufficiale con ricevuta di ritorno. Non che si nutrissero grandi aspettative. L’incontro di giovedì al Centro per l’impiego di via Coviello era andato a vuoto e l’azienda, nonostante le pressioni di sindacati e lavoratori, non aveva voluto ritirare le procedure. Ma almeno – immaginiamo – i 62 tecnici del laboratorio farmaceutico ex Pfizer avrebbero chiuso nel cassetto per un giorno l’assillo del lavoro perso, magari affidando le ultime speranze a un certo offerto in processione alla “santuzza”. Il tempismo di Myrmex ha turbato anche i rappresentanti sindacali. Come Giuseppe D’Aquila (Cgil) che su FB ha etichettato con #vergognatevi il comportamento inutilmente pignolo dell’azienda. Che sembra proprio volersi togliere un dente. E presto. Giacomo Rota chiama a raccolta le istituzioni: “Faccio un estremo appello per salvare le lavoratrici e i lavoratori della Myrmex: rappresentano un’eccellenza siciliana della ricerca scientifica e non possono essere condannati all’inattività”. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE