CATANIA. Ricercatori licenziati dalla Myrmex stanno protestando davanti i cancelli del laboratorio della zona industriale di Catania. Hanno chiesto di tenere un'assemblea in azienda, ma hanno trovato i cancelli sbarrati. «Non si sono presentati - spiegano i sindacati - i dirigenti della società che hanno inviato i telegrammi di preavviso di licenziamento tre giorni fa, con un eccesso di zelo non previsto dalla procedura». «Se qualcuno pensa che attraverso i licenziamenti ci si libera dei lavoratori fa un grande errore - commentano Margherita Patti segretari Cgil e Peppe D'Aquila, segretario della Filctem Cgil - Non intendiamo subire questo scippo. Facciamo nostro l'hashtag dei lavoratori #lamyrmexènostra. Ne rilanciamo un altro: #bastachiacchiere. La Regione faccia valere la delibera di giunta per riprendersi il centro ed avviamo subito un tavolo di trattativa per cederlo alla cooperativa che i lavoratori hanno costituito. Loro sono disposti ad investire nell'operazione lo stesso prezzo che ha pagato l'Ad della Myrmex, a Pifizer nella cessione del ramo d'azienda». «Il centro di ricerca ha enormi potenzialità - osservano i sindacati - e i lavoratori costruiranno alleanze con le università, altri centri di ricerca e con il Miur. Saranno in grado di dimostrare tutte le potenzialità che un centro come questo può esprimere. Chi vuole depredare il territorio per poi scappare con il bottino deve fare i conti con la lotta dei lavoratori che non consentiranno questo scempio. Le Istituzioni riflettano e si assumano le loro responsabilità - concludono Cgil e Filctem - l'immobilismo puzza di complicità».