CATANIA. «Stiamo lavorando per sospendere l'interdittiva antimafia, dando così modo all'azienda di partecipare alle gare, ma prima di farlo è giusto informare anche l'Autorità anticorruzione». Lo afferma il prefetto di Catania, Maria Guia Federico, in intervista a La Sicilia sulla Tecnis, azienda al centro di inchieste su appalti con l'Anas che è sotto amministrazione giudiziaria su disposizione del Tribunale etneo su indagini dei carabinieri del Ros coordinate dalla Dda della locale Procura. «Nostro compito - spiega - è salvaguardare il tessuto economico di questa provincia e la Tecnis in questa provincia rappresenta la trama di quel tessuto». Quello della Tecnis, osserva il prefetto «è un capitolo molto triste». «Per giorni ho fatto fatica a prendere sonno prima di adottare l'interdittiva antimafia - rivela - che era obiettivamente sacrosanta a prescindere dal successivo sequestro da parte dell'autorità giudiziaria. Non potevamo non fare quel passo, ma nel contempo ci siamo spesi per affrontare tutte le emergenze (stipendi, cassa integrazione, continuità dei cantieri) che da quella interdittiva sono derivate. Viste le condizioni obiettivamente difficilissime - è il bilancio del prefetto Federico - credo che abbiamo fatto un buon lavoro. Avere scelto come commissario una figura di assoluto prestigio professionale e umano, il prof. Ruperto, è la dimostrazione che su una vicenda così delicata occorreva fare in fretta e bene. E in questo - sottolinea il prefetto di Catania - sono stata supportata dal ministero e quindi dal governo».