CATANIA. «Non hanno nessuna liquidità, due banche su tre gli hanno chiuso i fidi, non hanno soldi per pagare gli stipendi, non hanno fondi per liquidare i Tfr. Hanno proceduto al licenziamento collettivo ma non vogliono dichiarare fallimento e lavorano per procedere alla cessione dell' attività. Siamo dinanzi ad una situazione paradossale». Ad affermarlo è Gianluca Patanè della Slc- Cgil al termine dell' incontro in Prefettura, a Catania, sulla vertenza del call -center «Qè» di Paternò. All' incontro convocato dal prefetto Maria Fede rico Guido, hanno partecipato i sindacati di categoria della Cgil e della Cisl, il sindaco di Paternò Mauro Mangano e l' amministratore unico del «Qè», Mauro De Angelis. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DELLA SICILIA ORIENTALE DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE