PATERNO'. Gli ormai ex dipendenti del call center Qè di contrada Tre Fontane a Paternò tornano a fare sentire la loro voce. Denuncino lo stato di disagio che stanno vivendo da quanto è giunta a loro la lettera di licenziamento datata 28 novembre 2016 da parte della società lombarda e la incredibile situazione di stallo in cui si trova il progetto finalizzato alla nascita di una nuova società dalle ceneri dell’ex Qè, promossa da un imprenditore locale.
Affinché la nuova società possa prendere forma e decolli si aspetta la convocazione delle parti a cura della Regione Sicilia, chiamata a fornire gli strumenti necessari (accesso a fondi per le imprese) per l'avvio del progetto. Così i lavoratori hanno stilato una lettera inviandola alle massime autorità nazionali e regionali, tra le quali al ministro dello Sviluppo economico, il presidente della Regione Sicilia e al suo assessore alle Attività produttive, al prefetto, al sindaco di Paternò.
A nome dei dipendenti licenziati ha preso carta e penna per scrivere alle autorità (sono circa cinquecento, fra tempo determinato e part time), Valentina Borzì, che fa parte della Rsu della Cgil.
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