CATANIA. Un bando per le idee più innovative di giovani per progetti di Cooperazione allo Sviluppo da realizzare a Roma in 10 stage retribuiti nell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics). E’ quanto ha annunciato il viceministro degli Esteri con delega alla Cooperazione internazionale, Mario Giro nel corso del seminario “Lavorare nella cooperazione” tenutosi nell'aula magna del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Catania. Nel corso del seminario il viceministro ha illustrato lo scenario del mondo del lavoro per i giovani sempre più indotti alla mobilità per trovare un’occupazione. Da tempo si parla della ripresa delle migrazioni dal nostro paese, soprattutto riguardo ai giovani, rinverdendo una tradizione che sembrava essersi spenta a metà degli anni Settanta. Ma i dati confermano anche che è cambiata la natura di chi parte: ieri in maggioranza contadini analfabeti, oggi in prevalenza giovani provvisti di titoli di studio. Secondo il Consiglio Generale degli italiani all’Estero, una delle istituzioni di rappresentanza delle nostre collettività nel mondo, dal 2007 ad oggi sono emigrati circa 1,5 milioni di italiani. Anche il settore della cooperazione allo sviluppo è un canale di opportunità: dal 2015 al 2016 il sistema delle Ong ha aumentato di circa il 20% le assunzioni. Spesso è un’occupazione all’estero, ma non una fuga. In termini generali lavorare nel sistema internazionale può rappresentare una soluzione per molti dei nostri giovani: l’Onu e le sue agenzie, la Ue, il servizio civile internazionale, servizio volontario europeo, Junior Professional officers, programmi di fellowship. Le offerte sono numerose, anche temporanee, ma spesso difficili da scovare. Questo tour nazionale che toccherà le università in ogni regione (iniziato con Napoli e Catania) permetterà di orientare i giovani in maniera più completa. Perché, spiega Giro, “vogliamo raccogliere i messaggi dei giovani e portarli al Primo Forum Nazionale della Cooperazione, vogliamo far conoscere le concrete opportunità professionali che il mondo della cooperazione già offre: la cooperazione non è solo una visione del mondo che può cambiare la prospettiva di sviluppo futuro, ma può diventare anche un’ importante opportunità professionale per tanti giovani". E concludendo: “Non basta fare cooperazione, è necessario raccontare al Paese come ha cambiato tante vite e spiegare che si tratta di un investimento per il futuro dell’Italia”.