CATANIA. Elmetto in testa, giubbotto catarifrangente addosso. «Posso?» chiede il sindaco Enzo Bianco agli addetti ai lavori. Ricevuto l’atteso sì, il primo cittadino del capoluogo etneo preme il pulsante e attiva Agata, la gigantesca «talpa» che ha fatto cedere l’ultimo muro di roccia tra la galleria e la stazione metropolitana di Monte Po. I tecnici della metro hanno spiegato come lo scavo della galleria sia stato effettuato con una «Tbm», la «Tunnel boring machine», una fresa meccanica a piena sezione, comunemente chiamata talpa, con un diametro di dieci metri e 60 centimetri. La gigantesca macchina è stata ribattezzata Agata, in onore della Patrona. Alla cerimonia di abbattimento dell’ultimo diaframma della galleria c’erano l’assessore regionale alle Infrastrutture Luigi Bosco, il sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo e il gestore della Fce, Virginio Di Giambattista.