Catania

Lunedì 25 Novembre 2024

A Catania gli "Innovation Days", il futuro della mobilità sostenibile in Italia e in Sicilia

Il futuro della mobilità sostenibile in Sicilia e non solo è il filo conduttore degli Innovation Days che Anas (Gruppo FS Italiane) ha inaugurato a Catania, presso il Palazzo della Cultura, riunendo per due giorni aziende, istituzioni ed esperti di rilievo nazionale e internazionale nei settori dei trasporti, della logistica e della tecnologia. Sotto la lente i principali temi legati alla mobilità integrata e l’adozione di soluzioni tecnologiche di ultima generazione al servizio della sicurezza e della sostenibilità. E cambierà il volto della Tangenziale di Catania, che diventerà a tutti gli effetti una "smart road". Alla conferenza di presentazione dell’evento, insieme a Ennio Cascetta Presidente Anas e Gianni Vittorio Armani Amministratore Delegato Anas, hanno partecipato Nello Musumeci, Presidente Regione Siciliana e Saro D’Agata, Assessore alla Mobilità Comune di Catania, Thomas Miao, Amministratore Delegato di Huawei Italia, Franco Fenoglio, Presidente e Amministratore Delegato di Italscania, Nico Torrisi, Amministratore delegato Società Aeroporti di Catania, Andrea Annunziata, Presidente Autorità Portuale di Catania. Erano presenti, inoltre, Rosario Faraci, Università degli Studi Catania e Francesco Castelli, Università Kore di Enna. Mobilità integrata, upgrade delle infrastrutture stradali, smart road, guida autonoma, guida connessa, cibersecurity e digital transformation delle infrastrutture: sono alcuni dei temi affrontati nel corso del forum Il futuro della mobilità sostenibile, alla luce degli ultimi sviluppi in ambito Internet of Things (IoT) e Open Big Data. “Anas ha iniziato a concepire le smart road – ha affermato l’Amministratore Delegato di Anas Gianni Vittorio Armani – con grande anticipo in Europa. Sarà infatti l’A2 "Autostrada del Mediterraneo" la prima smart road in Italia: grazie alla recente aggiudicazione della gara, i lavori nel tratto centrale, tra Morano Calabro (Cosenza) e l’aeroporto di Lamezia Terme,  partiranno entro luglio, senza impatto sul traffico, e prevediamo di completarli nei prossimi tre anni. Abbiamo un obiettivo ambizioso: estendere progressivamente queste tecnologie su gran parte della rete stradale e autostradale Anas, in accordo con il decreto di recente emanazione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che regola la sperimentazione dei sistemi a guida Autonoma e connessa, futuro prossimo della mobilità sostenibile”. Il piano nazionale Anas per la smart road, infatti, è un progetto ampio, che riguarda oltre 3000 km di strade e autostrade. Nella prima fase, con un investimento di circa 200 milioni di euro, è prevista la trasformazione in smart road, oltre che della A2 "Autostrada del Mediterraneo", anche di altre principali arterie come l’autostrada A90 "Grande Raccordo Anulare di Roma" e la A91 ‘Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino’, l’itinerario E45-E55 ‘Orte-Mestre’, la Statale 51 ‘di Alemagna’ a Cortina, la Tangenziale di Catania e, sempre in Sicilia, la A19 ‘Autostrada Palermo Catania’. Gli interventi sulla Palermo-Catania partiranno a ottobre 2018 e prevedono per la sola smart road un impegno di 20 milioni di euro e un piano di lavori in corso per la manutenzione straordinaria, adeguamenti e messa in sicurezza da 870 milioni complessivi. “Per vincere le sfide legate alla mobilità – ha spiegato l’AD Anas Armani – non serve solo costruire infrastrutture ma anche migliorare l’efficienza dell’intero sistema dei trasporti, sfruttando le potenzialità oggi esistenti. La smart road ha tra i suoi maggiori punti di forza l’unione e integrazione di sistemi di comunicazione, di controllo e monitoraggio, di info-mobilità, un approccio interdisciplinare e multi tecnologico innovativo, che trasforma l’infrastruttura stradale in una vera e propria infrastruttura digitale. Innovazione che è sinonimo di sviluppo sostenibile e di sviluppo economico del Paese. Altro punto di forza infatti è proprio la sua sostenibilità, infatti, a oggi i costi e i tempi di realizzazione degli interventi di upgrading tecnologico sulle infrastrutture sono mediamente meno onerosi rispetto a quelli sulle infrastrutture tradizionali”.  

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