Arance dello Zimbabwe vendute negli scaffali di un supermercato a Catania a 1,78 euro al chilo. A scatenare una polemica che potrebbe avere anche dei risvolti politici è Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia, che si pone come obiettivo fondamentale quello di riunire tutte le tipologie di agrumi con il brand Sicilia.
Arance tarocco, sanguinello, valencia, moro, arance rosse di Sicilia IGP. Sono tante le varietà di cultivar in Sicilia, terra incontrasta degli agrumi. "Che lo Zimbabwe venda arance a Catania fa sorridere - sostiene Argentati - ma rappresenta anche un monito e uno stimolo per tutta la filiera agrumicola siciliana e italiana. Un richiamo a fare rete e sistema perchè nel mondo non siamo i soli a produrre agrumi e dobbiamo crescere, migliorare, organizzarci meglio".
"Le nostre arance, in primis quelle Rosse, sono uniche: dobbiamo dimostrarlo e comunicarlo in Italia e all'estero. Per questo – aggiunge la presidente del Distretto Agrumi - non ci stanchiamo mai di ripetere, serve un Piano di settore nazionale che punti alla valorizzazione della nostra agrumicoltura, con le misure che da tempo indichiamo, dalla fase di produzione a quella di trasformazione".
Per Ignazio Corrao del M5S, si tratta di "uno smacco clamoroso per la Sicilia". Secondo Corrao è "necessario un piano di settore, una programmazione a livello nazionale" visto che "il nostro export è imbavagliato da procedure farraginose, barriere fitosanitarie e ostacoli di ogni tipo che gli altri Paesi mettono alle nostre arance, fino in qualche caso addirittura a disincentivare le esportazioni e renderle impossibili". "
"Al contrario - sottolinea l'eurodeputato del M5s - in Italia entra di tutto, dai pomodori del Camerun alle arance dello Zimbabwe. Il nostro impegno andrà da una parte ad assicurare il massimo dei controlli per le arance che arrivano in Italia e assicurare che rispettino le normative europee in tema di sicurezza alimentare, scongiurando la presenza di fitopatie e dall'altra stiamo lavorando per accelerare e favorire l'export delle nostre. A livello legislativo - conclude Corrao - abbiamo presentato al vice premier Luigi Di Maio un pacchetto di proposte, che adesso, tramite il collega alla Camera dei Deputati Antonio Lombardo, passeranno al vaglio della commissione nazionale Agricoltura".