Ad Aci Sant'Antonio sono partiti i primi interventi economici in aiuto alle famiglie in difficoltà a causa della crisi generata dall'emergenza coronavirus. Nello specifico per Aci Sant’Antonio sono stati stanziati 163.894 euro dal Governo e 362.700 euro dalla Regione Siciliana, somme alle quali vanno a sommarsi le donazioni private che l’Ente sta cercando di canalizzare nella raccolta fondi online accesa sulla piattaforma ‘GoFundMe’ e giunta già a diverse migliaia di euro. Con lo stanziamento del Governo sono stati emessi ‘buoni spesa’ da 25 e 50 euro che da ieri vengono consegnati a chi ha visto accolta la richiesta fatta pervenire all’Ente, ‘buoni’ che devono essere utilizzati (come specificato dalla Protezione Civile) per la ‘solidarietà alimentare’. La distribuzione avviene in due modalità: con la consegna presso il domicilio, grazie all’aiuto dai volontari delle associazioni coinvolte, o con il ritiro presso gli uffici preposti, presso i quali gli interessati vengono convocati dall'Ente. Ultimato il primo step di consegna, si passerà ad una seconda fase che prevede un nuovo bando al quale potranno giungere altre adesioni e dopo il quale verranno distribuiti nuovi e differenti ‘buoni spesa’ realizzati su base del finanziamento regionale, ‘buoni’ che potranno essere spesi anche al di là della solidarietà alimentare (quindi anche per l’acquisto di farmaci o prodotti di prima necessità differenti). Per quanto riguarda le donazioni private, invece, si sta pensando ad un intervento di tipo diverso che prevede aiuti a casi-limite, situazioni che per diverse motivazioni non collimano con quanto attualmente previsto dagli aiuti di Governo e Regione, in modo da non lasciare indietro nessuno. “Abbiamo previsto un importo di 150 euro per la richiesta che coinvolge una sola persona, di 200 per due persone, 300 per tre persone, 350 per quattro e 400 per cinque o più persone componenti nucleo familiare – ha dichiarato il sindaco Santo Caruso – cercando di fare il massimo per i santantonesi. Sarà un una tantum, è vero, ma rappresenta un’importante boccata d’ossigeno in attesa dell’intervento del Governo per le aziende, le partite iva, i lavoratori. Tantissime in questo momento sono le richieste di aiuto, e tanto si sta facendo, nonostante le enormi difficoltà che si incontrano lavorando nelle condizioni in cui la pandemia ha ridotto anche gli Enti pubblici. Abbiamo lanciato iniziative importanti, come quelle relative alla spesa solidale, ai beni deperibili, alla raccolta fondi, agli oltre cinquemila fiori posti al cimitero, al servizio di ascolto, e poi le diverse sanificazioni del territorio, la rete contro le fake news, l’elenco dei servizi a domicilio gratuiti… Insomma: non ci fermiamo, sfruttiamo al meglio la tecnologia per lavorare a distanza spesso ben al di là delle ore d’ufficio, e per questo ringrazio tutti quelli che si stanno spendendo, comprese le eccezionali associazioni di volontariato. Perché quello degli Enti pubblici è un fronte caldissimo, e ora come non mai serve unione e senso di comunità”.